Alcaraz si ritira a Rio, adesso Sinner può salire al numero due
Jannik Sinner, campione umile e determinato, avanza passo dopo passo verso il vertice del tennis mondiale, con obiettivi ambiziosi ma realistici.
Scanagatta
Un passo alla volta. "E poi vediamo". Questa frase, ribadita mille volte, sembra il mantra di Jannik Sinner, campione sempre umano e disponibile. Se gli parli di futuro non gli strappi mai una previsione diversa. Nel corso del torneo appena vinto a Rotterdam, il dodicesimo e a soli 22 anni – Adriano Panatta ne ha vinti 10 in un’intera carriera – avevo provato a “stanarlo”: "ad inizio 2023 dicesti che il tuo obiettivo sarebbe stato chiudere il 2024 fra i primi 8 per poter giocare le finali ATP a Torino…quest’anno allora l’obiettivo qual è? N.1 del mondo?"
Risposta di Jannik: "Un passo alla volta. Sono solo numeri. Poi vediamo".
Quel “poi vediamo” è la conclusione quasi costante di ogni sua intervista. I bookmaker pagano soltanto a 2 la quota di Sinner n.1 del mondo a fine anno. Intanto vincendo a Rotterdam, Jannik è diventato il primo tennista italiano a raggiungere il n.3, quello che se ripetuto alle Olimpiadi di Parigi, gli varrebbe quella medaglia che il tennis italiano non ha più vinto dal 1924 (Hubert de Morpurgo, bronzo proprio a Parigi).
"Tengo più a quelle che a vincere uno Slam, si giocano ogni 4 anni… Di Slam ce n’è 4 all’anno".
Fino a pochi anni fa nessun tennista avrebbe dato questa risposta. Il torneo olimpico veniva snobbato dai più forti. Ma nelle straordinarie carriere di Federer e Djokovic, c’è quel buco, l’oro in singolare. Lo rimpiangono e così tutto è cambiato.
Un passo alla volta per Sinner, dunque. Solo che quei passi Jannik li sta compiendo in gran fretta. A Rio de Janeiro, il campione in carica Carlitos Alcaraz, n.2 ATP è uscito al primo turno con il brasiliano Thiago Monteiro per un infortunio alla caviglia che lo ha costretto al ritiro e gli impedisce di difendere 300 punti ATP: quindi ora lo spagnolo ha solo 535 punti ATP più di Jannik.
Al prossimo Masters 1000 di Indian Wells (6-17 marzo) si potrebbe già verificare il sorpasso alle spalle del n.1 Novak Djokovic se 1) Jannik vince Indian Wells 2) arriva in finale e Alcaraz non vince il torneo 3) ottiene lo stesso risultato di Alcaraz 4) Medvedev vince il torneo, ma contro Sinner in finale 5) Medvedev arriva in finale, Sinner centra almeno i quarti e Alcaraz non va oltre.
Questi piccoli passi alla volta, Jannik sembra proprio volerli fare di corsa.
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