Alcaraz, un re in erba. Carlos fa piangere Nole Nuova era a Wimbledon

Finale epica, a venti anni lo spagnolo conquista il suo primo Slam inglese . Djokovic manca l’ottavo trionfo a Church Road e crolla dopo la sconfitta.

di PAOLO FRANCI -
17 luglio 2023
Carlos fa piangere Nole  Nuova era a Wimbledon

Carlos fa piangere Nole Nuova era a Wimbledon

di Paolo Franci

Il vecchio adagio è sempre lì: per essere il migliore devi battere il migliore. Un concetto inossidabile – nella testa degli sportivi più che nello sport – e molto cinematografico, certo, pur nel suo significato maledettamente realistico. Ancor di più, se capita che a Wimbledon battere il migliore significa solo ed unicamente battere The Djoker, Nole Djokovic. E Carlitos ’VelociCarlos’ Alcaraz lo ha fatto, con la sua sfrontatezza, la potenza, la velocità e quella capacità di recupero che ha fatto la differenza nel break decisivo del quinto set, quando Nole, evidentemente esasperato da quel moto perpetuto, rapido e micidiale, ha finito per spaccare una racchetta. E così, Carlos Alcaraz è per la prima volta re di Wimbledon dopo una sfida tiratissima durata 4 ore e 42 minuti e chiusa al quinto (1-6, 7-6 (8-6), 6-1, 3-6, 6-4) per uno spettacolo di tennis e tensione agonistica di rara bellezza. Lo spagnolo, numero uno al mondo, è il terzo giocatore più giovane di sempre ad alzare il trofeo a Church Road, dopo Boris Becker nel 1985 (17 anni) e Bjorn Borg nel 1976 (20 anni).

Alcaraz a 20 anni vince il suo secondo Slam, in una finale straordinaria che ha tenuto incollati gli spettatori sul Centrale. E alla fine, quando l’ultimo tentativo di restare in partita del Djoker s’è adagiato sulla rete, è crollato a terra mani sul viso e la faccia di chi non ha ancora capito cosa sia successo. Poi, quella corsa verso la tribuna dove c’è la famiglia, il team, il coach e mentore Juan Carlos Ferrero, che lo abbraccia mentre Carlitos piange. Novak dice che è bello vedere suo figlio ancora sorridente nel suo box. Il bambino risponde con un applauso e Djokovic non riesce a trattenere le lacrime. Per Nole è una botta tremenda, lui che puntava allo Slam dopo aver vinto in Australia e al Roland Garros. E qui giocava in casa che più casa non si può: sul Centrale non perdeva da 10 anni e puntava diretto l’8° titolo in carriera sull’erba. E invece è successo che le 18 e 53 del 16 luglio 2023 diventa una data storica, il giorno in cui si chiude forse un’era e inizia quella del regno di Carlos Alcaraz, a prescindere dai ranking e da un futuro ancora luminoso per Nole Djokovic.

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