Binaghi e il Sinner fenomeno ’pop’. "Nel mondo è noto come la Meloni. Ma va protetto, ha solo 23 anni»

Parla il presidente federale: "Ragazzo straordinario. Caso Clostebol? Siamo fiduciosi, tutto andrà per il meglio. Campioni come lui e Paolini sono un esempio. Combattiamo perché il nostro sport si possa vedere in chiaro" .

di GABRIELE TASSI
28 gennaio 2025
Angelo Binaghi travolto. da una ’doccia’ di spumante dopo la vittoria di Jannik Sinner alle Atp Finals di Torino

Angelo Binaghi travolto. da una ’doccia’ di spumante dopo la vittoria di Jannik Sinner alle Atp Finals di Torino

"Sinner? E’ talmente popolare che potrebbe essere Sanremo a dover andare da lui. Con la Meloni è l’italiano più noto al mondo". Jannik ha chiarito un mese fa che anche questa volta non sarà al Festival. Ma nella festa Slam, probabilmente pure al presidente Fitp Angelo Binaghi sembra di vivere un deja vu dello scorso anno (quando arrivò l’invito di Amadeus) dopo la vittoria in fotocopia agli Australian Open del campione altoatesino.

Binaghi, nel 2024, più o meno in questo periodo, disse che sportivi come Sinner vanno protetti, la pensa ancora uguale ora che è diventato un po’ più grande?

"Sì, l’anno scorso dissi che mi sarei stupito se fosse andato a Sanremo per come lo conosco. Confermo che dobbiamo proteggerlo perché gode di una grandissima popolarità ed è giovane, ha solo 23 anni. Come i suoi coetanei ha il diritto di crescere, divertirsi e innamorarsi. Ma anche di fare le vacanze e stare lontano dai riflettori quando non gioca. E’ difficile ma ci stiamo provando".

E da Mattarella ci andrà invece?

"Credo proprio di sì"

Dovesse mettere sulla propria scrivania il momento più bello di questo Slam?

"Facile, per me è sempre l’esultanza a braccia alzate. Certo, non si è buttato a terra, è stato molto più composto e sobrio. Ma l’anno scorso era l’emergente tra i favoriti, oggi, nel 2025 è il numero uno al mondo. Una situazione molto diversa".

E di questo Sinner formato 2025 che le piace di più?

"Che è esattamente come il 2024. Gioca da paura, è un esempio dentro e fuori dal campo. Dice e fa tante cose importanti, non vedo come non possa essere apprezzato".

Poi è un biglietto da visita incredibile per il nostro tennis con quei tre Major e due Davis...

"Noi però il tennis stiamo cercando di farlo diventare ancora più popolare".

Più di così? Qual è la strada?

"In tv deve essere sempre di più in chiaro. E’ clamoroso che per vedere i nostri numeri 1 fare cose straordinarie ed essere un esempio come Sinner o Paolini si debba pagare un abbonamento. La pay tv ha fatto morire il tennis trent’anni fa. Il cammino passa poi dalla scuola dell’obbligo, dove portiamo avanti un progetto imponente. Quest’anno abbiamo insegnato il tennis a 600mila bambini: è il modo per avvicinare chi magari non ha troppi soldi e per questo motivo magari non ha nemmeno praticato uno sport. E’ lì che si trova il materiale umano migliore, i ragazzi con le più grandi motivazioni".

E’ così che si arriva ad avere un Sinner e 11 giocatori nella top 100 Atp?

"Sono ragazzi frutto di una programmazione iniziata più o meno 25 anni fa quando abbiamo preso in mano la federazione. Se tutto ciò fosse stato fatto prima probabilmente avremmo avuto così tanti ragazzi al top per decenni".

Siamo tutti col fiato sospeso per un’altra prova che Sinner dovrà sostenere. L’udienza al Tas di aprile, cosa ci dobbiamo aspettare?

"Abbiamo fiducia che tutto andrà per il meglio e verrà presa una decisione ragionevole".

Lei che conosce Jannik come la vive?

"Lei come la vivrebbe? Comunque per quanto possa essere stato un fattore di disturbo mi sembra che il giocatore abbia metabolizzato".

Chiudiamo con un nome. Cahill a fine anno lascerà la panchina di Jannik, chi vedrebbe bene al suo posto?

"Competente, bravo, preparato. Fra tutti i nomi che si fanno dico Ivan Ljubicic".

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