È l’ora di Jannik: sfida social con Alcaraz. Il Tas assolve Harris e accende la speranza

Australian Open: Sinner e Paolini in campo alle 9. E Carlos: servizio ok. Il caso della giocatrice di curling simile a quello dell’azzurro

di GABRIELE TASSI
16 gennaio 2025
Jannik Sinner, 23 anni, in campo oggi per il secondo turno contro Schoolkate

Jannik Sinner, 23 anni, in campo oggi per il secondo turno contro Schoolkate

Si guardan da lontano Sinner e Alcaraz. Come due asteroidi in rotta di collisione lo sanno: prima o poi si troveranno. I loro avvii convincenti? Quasi un sinonimo di finale, con ieri lo spagnolo che si è tolto un altro po’ di ruggine da quelle ali da fenomeno, battendo 6-0, 6-1, 6-4 il giapponese Nishioka. Avversario e piccole incertezze alla battuta spazzate via con una prestazione netta e un avviso via social diretto alla ’volpe’ numero 1 al mondo: "Sono un robot da servizio?". Sì, Carlitos ci ha studiato su nella off season, così come ha fatto Jannik. Ma non è certo una novità sentir dire a un tennista di massimo livello: "Ho lavorato su qualcosa di nuovo". Percentuali no (per ora): se la dinamica alla battuta di Jannik è stata un po’, le statistiche, nel match contro Jarry non hanno fatto certo strabuzzare gli occhi.

Mentre Alcaraz lavora Jannik ai fianchi l’azzurro oggi affronta l’ostacolo Schoolkate. Australiano, gioca a casa sua e avrà la mente sgombra: "Alla fine non ho nulla da perdere". Sinner potrà contare però su un folto pubblico televisivo anche dall’Italia dato che non scenderà in campo prima delle nostre 9 di mattina (gli Australian Open sono in diretta su Sky e su Dazn). Sulla carta il match è senza storia: i due non si sono mai affrontati, e a separarli in classifica c’è un abisso. L’aussie potrebbe essere aiutato dal fattore campo, ma Sinner ha già dimostrato di sapersi chiudere in una bolla dove ci sono solo lui, il campo e l’avversario. Come ha fatto per il caso Clostebol, il cui epilogo è atteso dopo metà aprile. In vista dell’udienza al Tas di Losanna c’è un caso che potrebbe far dormire sonni un po’ più tranquilli a Jannik. Il Tribunale arbitrale dello sport ha appena assolto per nessun dolo o negligenza la canadese Briane Harris, giocatrice di curling. L’atleta di Winnipeg aveva ricevuto una sospensione di 4 anni dopo essere risultata positiva al Ligandrol, un integratore che stimola la produzione di testosterone. Bene, la canadese ha fatto ricorso, riuscendo a dimostrare di essere stata contaminata attraverso rapporti intimi col marito. Quest’ultimo ne faceva uso senza averlo mai comunicato o essersi preoccupato del fatto che la sostanza potesse essere veicolata anche attraverso lo scambio di fluidi corporei. E ora Harris potrà tornare subito in pista. Inutile dire quanto il caso sia simile a quello di Sinner, vittima di una contaminazione.

Ma in Australia non è solo il giorno di Jannik. Grande mattina per i colori azzurri, con Jasmine Paolini opposta alla messicana Zarazua non prima delle 9 del mattino. Dalle 7 c’è Matteo Berrettini, che ha il difficile compito (perfettamente nelle sue corde) di battere Holger Rune e anche Sonego, contro il brasiliano-prodigio Fonseca, candidato a un ruolo da ammazzagrandi in questo torneo. Mentre leggete dovrebbero aver già giocato Musetti (con Shapovalov alle 2,30); Lucia Bronzetti (contro Cristian, 4,30). Si è concluso ieri invece il sogno di Passaro, sconfitto da Bonzi in quattro set. Non brilla Djokovic (6-1, 6-7 (4/7), 6-3, 6-2a Faria), ma entra nella storia superando Roger Federer. La sua 430esima partita Slam è comunque un successo.

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