Errani e Paolini, due italiane sul pianeta Finals. Brividi cinesi per Sinner: "Devo riposare"

Sara e Jasmine vincono il titolo di doppio a Pechino e si qualificano per Riyadh. A Shanghai Jannik lotta e vince in tre set contro Etcheverry

di GABRIELE TASSI -
7 ottobre 2024
Errani e Paolini, due italiane sul pianeta Finals. Brividi cinesi per Sinner: "Devo riposare"

Jasmine Paolini e Sara Errani sollevano il trofeo di Pechino A destra, Jannik Sinner provato dopo l’incontro con Etcheverry

Di là dal telefono papà Paolini battezza la sua "giornata magnifica". Jasmine e Sara Errani trapuntano sulla casacca azzurra l’ennesimo traguardo: a Pechino titolo Wta 1000 in coppia e la certezza di un biglietto per le finals di doppio a Riyadh. Nel frattempo però, nello stesso fuso orario si soffre: c’è il numero uno del mondo Jannik Sinner, vittorioso sì, ma uscito decisamente affaticato dal terzo turno dell’Atp di Shanghai.

Jas e Sara ieri hanno rubato decisamente la scena al 23enne di Sesto Pusteria. Loro, l’incontro perfetto di due poli magnetici, il bianco e il nero, il nord e il sud, la vetta del doppio azzurro, che da Pechino vede Riyadh (grazie alla vittoria in finale, 6-4, 6-4 a Chan e Kudermetova) un mix che è prima di tutto "una bellissima amicizia", prosegue papà Ugo. Sarà questo il segreto nell’alchimia degli opposti dove la potenza delle toscana si combina alla perfezione con il logorante gioco di Sarita. L’assist per la risposta lo serve la toscana: "Non è mai facile giocare una finale. Abbiamo perso molti punti decisivi anche se siamo riuscite a vincere in due set, quindi siamo molto, molto felici per questo successo. Penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Abbiamo cercato di rimanere lì in ogni punto perché, come ho detto, abbiamo subito molti break. Il segreto per tornare a giocare bene è rimanere sempre e comunque positive".

Così, col sorriso praticamente sempre sulle labbra (anche quando fa male) in una stagione arrivano quattro titoli, comprese appunto la vittoria ieri a Pechino e la conquista della medaglia d’oro olimpica. E ora le Finals, lì dive nessuna azzurra era mai arrivata, sopratutto in doppio. In Arabia è sfida aperta con le più grandi interpreti della specialità oltre all’occasione di mettere in bacheca l’ennesimo trofeo di peso.

L’Italia del tennis con loro continua a sognare in grande. E lo fa pure con Sinner, anche se l’altoatesino ieri è uscito dal campo piuttosto affaticato dopo l’incontro vinto in tre set (6-7, 6-4, 6-2) contro l’argentino Etcheverry. Jannik si trova davanti un avversario indemoniato, che potrebbe pure farci preoccupare all’appuntamento di Davis a Malaga. Perché serve con percentuali altissime (oltre il 70% di prime nel parziale iniziale, con il 94% di trasformazione). Si fa strappare il primo tie break – negli ultimi 20 giocati solo Alcaraz ci era riuscito – e poi è costretto a una gara d’inseguimento e lotta. Ne esce come solo lui sa fare, con cervello e solidità, aggrappato ai punti e alla maglietta dell’argentino, che appena molla n po’ l’acceleratore finisce subito con la testa sott’acqua.

Chi ama vedere il bicchiere mezzo pieno ci scorgerà l’ennesima prova di forza. "È stata dura non c’è dubbio – analizza Jannik –. Sono match in cui devi fare molta attenzione a quel che fai ma è stato anche molto divertente. Ma ancor più importante è poter riposare domani (oggi, ndr) perché oggi ho bisogno di recuperare così da farmi trovare pronto".

Gli azzurri in campo oggi (match rinviati per pioggia). Musetti-Goffin (dalle 7,30); Berrettini-Rune (12,30); Cobolli-Wawrinka (14), tutti in diretta Sky.

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