Garbin, alla Davis antipasto di Billie Jean King Cup: “La mia squadra? Campionesse e persone favolose. E su Sinner: “Un simbolo”

Le formazioni azzurre saranno entrambe alle finali di Malaga. La capitana delle ragazze: “Avere qui Jannik dimostra un grande attaccamento alla maglia”

di GABRIELE TASSI -
15 settembre 2024
La capitana azzurra di Billie Jean King Cup Tathiana Garbin alla Coppa Davis di Bologna

La capitana azzurra di Billie Jean King Cup Tathiana Garbin

Bologna, 15 settembre 2024 – L’abbraccio con Sinner condisce d’entusiasmo l’arrivo della capitana dell’Italia femminile, Tathiana Garbin. Un anticipo della Malaga da sogno che sarà, con entrambe le squadre azzurre impegnate nelle fasi finali di Davis e Billie Jean King Cup.

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Tathiana, sappiamo già che pensa alla ‘sua’ Malaga (ieri ha diramato le convocazioni). Ma oggi già si respira l’azzurro, come si sente?

“E’ un antipasto bei momenti di novembre. Prima giocheranno le ragazze e subito dopo la Davis, avremo sicuramente belle emozioni da vivere”.

La capitana azzurra di Billie Jean King Cup Tathiana Garbin alla Coppa Davis di Bologna
La capitana azzurra di Billie Jean King Cup Tathiana Garbin

Doppia squadra, doppio entusiasmo. Conquistata la qualificazione per i ragazzi di Volandri sarà una strada facile verso la riconferma della Coppa?

“Questa competizione è complessa e difficile perché si estende su tanto tempo. Arrivare a novembre con delle energie è sempre complicato. Importante sarà centellinare gli impegni perché sono tantissimi, cercando di arrivare con più energie possibili. Sia per le ragazze che per i ragazzi l’obiettivo è arrivare al massimo della forma per rendere al 100%”.

Poi quest’anno la squadra vanta due medaglie d’oro olimpiche e pure una campionessa Slam (Sara Errani)…Si parte con una marcia in più?

“Noi l’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di epico. Raggiungere la finale è stato importante per la nostra consapevolezza e la nostra motivazione. Quest’anno andiamo con una concretezza diversa perché abbiamo assaporato cosa vuol dire giocare ad altissimo livello. Resta una competizione dura con le migliori giocatrici al mondo. Ma io, guardando alla mia squadra, ho non solo delle grandissime campionesse, ma anche delle persone magnifiche”.

Prima ti abbiamo visto abbracciare Sinner, cosa vi siete detti?

“Gli ho fatto i complimenti per il torneo, ma tanti ne ho fatti anche al suo team (all’Unipol c’è anche l’allenatore Vagnozzi, ndr) che merita veramente questa grande conquista. E’ bellissimo vederlo in nazionale, venire qui ha senso simbolico importante: c’è un grande attaccamento alla squadra. Merito anche del capitano Volandri e di uno spessore umano di questi ragazzi enorme”.

Cosa vuol dire avere un tifoso numero 1 in tribuna?

“Importante, perché questa competizione lega dal punto di vista umano tante personalità diverse con un unico obiettivo. Se c’è poi uno con il suo carisma in tribuna può solo fare bene...”

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