Garbin: "Ora tocca a noi». "Siamo più consapevoli e ho persone favolose»
A Bologna anche la capitana della King Cup: "Sinner è diventato un simbolo. Noi andiamo a Malaga per giocarci la vittoria, vogliamo arrivarci al 100%". .
L’abbraccio con Sinner condisce d’entusiasmo l’arrivo della capitana dell’Italia femminile, Tathiana Garbin. Un anticipo della Malaga da sogno che sarà, con entrambe le squadre azzurre impegnate nelle fasi finali di Davis e Billie Jean King Cup.
Tathiana, sappiamo già che pensa alla ‘sua’ Malaga (due giorni fa ha diramato le convocazioni). Ma come si sente a respirare l’azzurro della Davis?
"E’ un antipasto bei momenti di novembre. Prima giocheranno le ragazze (tra il 15 e il 20, ndr) e subito dopo gli uomini (19-24, ndr), avremo sicuramente belle emozioni da vivere".
Conquistata la qualificazione per i ragazzi di Volandri sarà una strada facile verso la riconferma della Coppa?
"Questa competizione è complessa e difficile perché si estende su tanto tempo. Arrivare a novembre con delle energie è sempre complicato. Importante sarà centellinare gli impegni perché sono tantissimi, cercando di arrivare con più energie possibili. Sia per le ragazze che per i ragazzi l’obiettivo è presentarsi al massimo della forma".
Poi quest’anno la squadra vanta due medaglie d’oro olimpiche e pure una campionessa Slam (Sara Errani)…Si parte con una marcia in più?
"Noi l’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di epico. Raggiungere la finale è stato importante per far crescere la nostra consapevolezza e la nostra motivazione. Quest’anno andiamo con una concretezza diversa perché abbiamo assaporato cosa vuol dire giocare ad altissimo livello. Resta una competizione dura con le migliori giocatrici al mondo. Ma io, guardando alla mia squadra non posso che essere fiduciosa: ho non solo delle grandissime campionesse, ma anche delle persone magnifiche".
L’abbiamo vista abbracciare Sinner appena è arrivato all’Unipol Arena, cosa vi siete detti?
"Gli ho fatto i complimenti per la vittoria agli Us Open, ma tanti ne ho fatti anche al suo team (all’Unipol c’è anche l’allenatore Vagnozzi, ndr) che merita veramente questa grande conquista. È bellissimo vederlo in nazionale, venire qui ha un senso simbolico importante: è la dimostrazione di un grande attaccamento alla squadra. Merito anche del capitano Volandri e di uno spessore umano di questi ragazzi che è davvero enorme".
Cosa vuol dire avere un tifoso numero 1 in tribuna?
"Significa avere un punto di riferimento importante, perché questa competizione lega dal punto di vista umano tante personalità diverse con un unico obiettivo. Se c’è poi uno con il suo carisma in tribuna può solo fare bene..."
Gabriele Tassi
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