Giorgi si ritira a 32 anni, ma non lo dice

L’annuncio sul sito dell’autorità antidoping, lei sceglie il silenzio. Dalla nazionale rifiutata al caso vaccini, una carriera controversa

di DORIANO RABOTTI -
9 maggio 2024
Camila Giorgi

Camila Giorgi

dall’inviato

Ha sorpreso tutti, anche se ormai a Roma gli assenti sono la maggioranza. Il ranking non avrebbe comunque permesso sogni di gloria, ma non vedere Camila Giorgi al Foro Italico era qualcosa di strano. Nessuno però si aspettava che la 32enne di Macerata smettesse proprio di giocare.

In realtà strano neanche tanto, perché fuori dagli schemi è stata tutta la parabola di una ragazza che forse non ha raggiunto il massimo livello possibile per i suoi mezzi, ma sicuramente non ha mai considerato il successo sportivo la sua ragione di vita. Sembra strano dirlo di una professionista che in carriera ha vinto qualcosa come sei milioni di dollari abbondanti, ma è come se la vita da bella e brava tennista sia sempre stata una parentesi. Che da martedì sembra essere definitivamente chiusa.

Lei in realtà non ha dato l’annuncio, ma la notizia del suo ritiro dal tennis, non solo dagli Internazionali ’di casa’ (anche se da tempo vive in Sudamerica), è contenuta sul sito dell’International Tennis Integrity Agency, dove viene segnalata come una delle giocatrici ritirate, a far data dal 7 maggio. Significa che l’atleta non si rende più disponibile ai controlli antidoping, condizione necessaria per giocare. Dal ranking, dove occupava la casella numero 116, sarà cancellata il 20 maggio. L’ultimo match di Camila è stato a fine marzo a Miami, travolta dalla Swiatek 6-1, 6-1.

I numeri della sua carriera dicono che la miglior posizione nel ranking mondiale è stata la 26, e siamo in tanti a credere che potesse fare molto meglio. È stata la migliore italiana in classifica per 236 settimane e cinque stagioni consecutive, ha vinto quattro tornei tutti sul veloce, in Canada fu la seconda italiana a vincere un Master 1000 dopo la Pennetta. È arrivata ai quarti a Wimbledon e ai Giochi di Tokyo, ha battuto almeno una volta Sharapova, Azarenka, Swiatek e Sabalenka.

Ma forse il riferimento più adatto sarebbe la Kournikova, perché Camila ha fatto molto parlare di sé anche fuori dal campo. Quando ammise candidamente "non seguo il tennis", quando rifiutò la convocazione per la Fed Cup, quando fu rinviata a giudizio per false vaccinazioni covid.

Figlia di Sergio, argentino reduce dalla guerra nelle Falkland che l’ha allenata con metodi non esattamente diplomatici, l’ultimo post la ritrae davanti a uno specchio nel quale forse si vede il futuro. La madre Claudia Gabriella Fullone è una stilista, e con il marchio Giomila di proprietà del padre Camila ha già avviato quella che oggi sembra proprio la sua nuova vita.

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