Il nostro anno tutto d’oro. Slam e medaglie olimpiche. Adesso ci guarda il mondo
Dodici mesi di spettacolo: l’inizio è stato da urlo, con gli Australian Open di Sinner . Poi il trionfo di Errani e Paolini a Parigi. Davis e BJK Cup sono la ciliegina sulla torta. .
Il ritorno a casa dell’Insalatiera a fine 2023 sembrava già un pezzo da fantascienza. Era invece solo un antipasto della stagione azzurra che stava venendo. C’è già chi, dopo l’incredibile bis-Davis, il 2024 del tennis italiano lo chiama l’anno dei miracoli, infiocchettato dagli Slam, da un ragazzo, nato sulle nostre Alpi che ha suonato la carica per tutto il movimento, diventato numero uno al mondo. Sinner che però guardando avanti dice: "Per il 2025 non prometto niente", lasciando intendere che l’anno prossimo guarderà molto a condizioni fisiche e calendario prima di decidere se giocare la Davis.
Intanto, nel 2024, sono arrivati 24 titoli, e "oltre alle cose incredibili che ha fatto Jannik – ha detto qualche giorno fa il presidente Federale Angelo Binaghi – , la vera sorpresa dell’anno è rappresentata dai successi di Jasmine Paolini, in singolare e nel doppio con Sara Errani". Ma non solo, a incorniciare tutto ci sono anche lo storico bronzo nel singolare di Lorenzo Musetti, una Coppa Davis riconfermata a un anno di distanza – qualcosa che in assoluto non accadeva praticamente da cinque lustri – e il sogno di Tathiana Garbin, la Billie Jean King Cup finalmente conquistata.
Insomma un 2024 per tutti i gusti: si è spaziato dal veloce alla terra rossa all’erba. Ma andiamo con ordine.
GENNAIO
Il 28 gennaio 2024 è una data che nessuno si dimenticherà mai. L’allora 22enne di Sesto Pusteria vince gli Australian Open in una strepitosa finale in rimonta contro il rivale di sempre, Daniil Medvedev. La vittoria accende i riflettori ancora di più su Jannik, secondo tanti già nell’olimpo mondiale dopo le belle partite delle Atp Finals (2023) contro l’alieno Novak Djokovic.
FEBBRAIO
E poco dopo, l’11 febbraio, arriva il primo ‘emulatore’ di Sinner. Luciano Darderi conquista a Cordoba (Atp 250) il suo primo torneo ai massimi livelli (6-1, 6-4 a Facundo Bagnis). L’italo-argentino si guadagnerà poi anche la maglia azzurra alle olimpiadi di Parigi.
Nel favoloso album dei ricordi, il 18 febbraio tocca ancora a Jannik. Il 7-5, 6-4 all’australiano Alex De Minaur vale il titolo dell’Atp 500 di Rotterdam, solo sfiorato l’anno precedente. Solo il preludio di un incredibile trittico, completato dal Masters 1000 di Miami: Battuto in finale Grigor Dimitrov 6-3, 6-1. Una scia che poteva essere un poker, se la corsa non fosse stata fermata da Carlos Alcaraz a Indian Wells. Sempre il 18 febbraio Bolelli e Vavassori vincono il primo titolo dell’anno a Buenos Aires.
APRILE
Aprile è una nuova primavera invece per Berrettini. Matteo, dopo il grave infortunio alla caviglia patito agli Us Open 2023, un buio di motivazioni, si prende tempo per tornare. Salta gli Australian Open e rientra all’Atp di Marrakech, sulla terra rossa. E’ un ritorno con titolo, perché il tennista romano si impone in finale su Roberto Carballes Baena per 7-6, 6-2.
GIUGNO
Nel nostro calendario d’oro inizia la stagione sull’erba. Ed è subito un altro titolo per Sinner: sconfitto Hubert Hurkacz 7-6, 7-6. Dove? In finale ad Halle, il torneo diventato il giardino di Roger Federer, con il sogno possa diventare pure quello dell’azzurro. Ed è la casa pure di Bolelli e Vavassori, campioni del doppio.
LUGLIO
Nel frattempo si prende ancora tempo sulla terra Matteo Berrettini. E il 21 luglio solleva al cielo il roccioso trofeo del 250 di Gstaad, battendo Quentin Halys 6-3, 6-1. E’ il segno che il romano ha imboccato la strada della risalita (oggi si trova alla posizione numero 35, dopo essere precipitato alle soglie della top 100). E il bis arriva a distanza di una settimana: Battuto in finale a Kitzbuhel Hugo Gaston con un netto 7-5, 6-3.
AGOSTO
Nel frattempo monta sottocoperta il caso Clostebol, ma Sinner impara a tenere fuori dal campo le sensazioni più brutte. Il 19 agosto fa suo il trofeo del Masters 1000 di Cincinnati. Battuto Frances Tiafoe 7-6, 6-2 e piccolo antipasto dello Slam che sarà. Nel frattempo, un Lorenzo Sonego decisamente non nella sua stagione migliore, si toglie una bella soddisfazione e vince, battendo in finale Alex Michelsen 6-0, 6-2, il torneo 250 di Wiston Salem.
SETTEMBRE
Poi scoppia il caso doping, arriva la notizia di un’indagine aperta nei confronti di Sinner per aver – si scoprirà poi involontariamente – assunto una sostanza proibita tramite una crema. L’opinione pubblica si divide e poi si ricompatta quando l’azzurro viene assolto dall’organismo indipendente dell’Itia. A quel punto, primi match con il freno tirato e con qualche grillo per la testa. Poi l’apoteosi finale, con la conquista degli Us Open. L’8 settembre 6-3, 6-4, 7-5 a Taylor Fritz. Nel frattempo, Sara Errani e Andrea Vavassori si sono portati e casa uno Us Open nel doppio misto (5 settembre), senza contare il titolo a Pechino di Wave e Bole.
OTTOBRE
Da lì inizia l’anno in discesa, Sinner vince il mille di Shanghai e messe in cassaforte il numero uno di fine stagione. Poi completa l’apoteosi alle Finals di Torino.
NOVEMBRE
Il 17 novembre è un’altra data storica. Con un doppio 6-4 a Taylor Friz, Sinner è il primo italiano a vincere il torneo dei maestri. Un cammino immacolato sotto la Mole, l’azzurro non perde né una partita né un set. L’ultimo a riuscirci era stato Ivan Lendl.
E’ in terra spagnola che però il movimento tennis mette la ciliegina sulla torta della stagione. Le ragazze azzurre a Malaga conquistano la Billie Jean King Cup, solo sfiorata lo scorso anno. E pochi giorni dopo arriva il bis in Davis di Capitan Volandri. Tutto avviene sotto gli occhi del mondo: mentre Sinner si consacra fra i numeri 1 più forti di sempre, l’Italia sa di aver ritrovato un grande giocatore come Matteo Berrettini.
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