Sinner vince anche perdendo

di DORIANO RABOTTI -
3 ottobre 2024
CHINA OPEN TENNIS

Jannik Sinner

Lo ha detto anche Novak Djokovic, uno che di forza mentale qualcosa ne sa. Il giorno prima anche Martina Navratilova si era scagliata contro il sistema dell’antidoping nel tennis. Ieri Nole ha fatto un discorso più generale e collettivo, augurando a tutto il mondo del tennis che la vicenda Sinner sia risolta “il più rapidamente possibile”, sottolineando le “incongruenze del sistema”. E ammettendo che per Jannik “deve essere molto difficile, il livello di gioco che ha mostrato dall’inizio di questa vicenda è impressionante”.

Ecco, fermiamoci qui, perché troppe voci in questa storia si sono fatte condizionare dal tifo, che non c’entra con regole e leggi da rispettare. Fermiamoci alla solidità mentale e morale di Sinner. Ieri ha perso la finale di Pechino contro Alcaraz lottando come un leone, rimontando un primo set già andato e sfiorando la vittoria nel terzo, sempre al tie-break. Il suo ruolino stagionale, a proposito di tie-break, è pazzesco: ne ha vinti 18 su 20. Prima di ieri aveva una striscia aperta di 15 vittorie, e soprattutto non aveva mai sbroccato nonostante una pressione che anche gli avversari avvertono benissimo da fuori, diciamo tutti tranne Kyrgios.

Probabilmente è la consapevolezza di non aver fatto nulla di male, a dargli questa forza. Ma facile di sicuro non è. Forse vale più questa dimostrazione di forza umana di molte vittorie.

Jannik ha perso, viva Jannik.

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