Medvedev re di Roma: "Io che odio la terra"
di Doriano Rabotti
Stavolta la pioggia era anche di lacrime, per la commozione di vedere due leggende del tennis in campo al Foro Italico dopo aver superato le sfide personali. Al di là della vittoria di Medvedev in finale su Rune, agli Internazionali di Roma una bella fetta dello spettacolo è andata in scena prima dell’inizio della finale. Un anno fa era toccato a Stefan Edberg, ieri è stata Martina Navratilova a ricevere il premio “Racchetta d’oro” per il 2023. Nicola Pietrangeli, accompagnato dalla consigliera federale Giulia Soresina, ha consegnato il riconoscimento a Martina che ha parlato in italiano. Leggendo, ma in italiano: "Molti di voi sanno che ho passato un anno molto difficile, ma adesso sto bene. Ho sempre amato venire in Italia. Il mio primo torneo qui a Roma è stato nel 1973. Qui ho sempre amato mangiare il gelato, in Italia mi sono sempre sentita a casa. Questo meraviglioso sport ti insegna la pazienza, la perseveranza, il continuare a lottare, essere giusti e umili".
E mentre il presidente e Ad di Sport e Salute, Vito Cozzoli, annunciava la costruzione della copertura del campo centrale entro il 2026, in campo veniva sfatato un altro tabù. Con la vittoria di Daniil Medvedev su Holger Rune per 7-5 7-5, dopo un’ora e 43 minuti di gioco e una interruzione per la pioggia con discussione tra il russo e il giudice di sedia. "Sono sorpreso e felice perché ho vinto un torneo sulla terra, una superficie che ho sempre odiato – ha detto Medvedev dopo la vittoria –. Rune ha giocato una gran partita, io sono arrivato a Roma con ottime sensazioni e sentendomi stranamente in gran forma".
Nelle tre precedenti apparizioni a Roma Medeved non aveva vinto nemmeno un match. Tecnicamente, è l’inizio di una nuova era: per la prima volta dal 2004, a Roma in finale non c’era uno tra Rafael Nadal e Novak Djokovic.
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