Melbourne bis: missione possibile. Sinner, tre derby azzurri all’orizzonte. Debutto con Jarry e big solo in finale
In Australia per la riconferma: tabellone meno ostico rispetto al 2024. Incroci con Cobolli, Berrettini e Musetti
Dove il bravo ragazzo un anno fa incrociò il mito, questa volta ci si mette di mezzo anche la buona sorte. Che sia merito o no dell’ultima pallina porta fortuna scagliata a Capodanno, Sinner può sorridere guardando il tabellone degli Australian Open. Veri big all’orizzonte solo in caso di finale, primi turni: qualche insidia e almeno un paio di derby a tinte azzurre.
Ma non sarà un debutto senza insidie. Sì, perché – martedì o mercoledì – c’è Nicolas Jarry, gigante cileno dal servizio esplosivo, che può subito tentare di rubare il ritmo a un Jannik con appena qualche partita di esibizione sulle gambe (alle 9 è in programma quella con Tsitsipas, diretta su Discovery+). Superato lo scoglio sudamericano ecco il padrone di casa Schoolkate o il giapponese Daniel. C’è da difendere un titolo che evoca dolci ricordi: sette partite per centrate il terzo Slam. Tant’è che ieri, mentre si sorteggiava il tabellone Sinner ha detto: "C’è un motivo se si chiama ’Happy slam’, siamo tutti felici di essere qui, spero potremo esprimere un ottimo livello di tennis". Si, frasi di circostanza, perché il mondo del tennis è all’inseguimento della lepre Jannik: "E’ una sensazione un po’ diversa – dice lui –, abbiamo cercato di fare la miglior off season possibile, volevo provare anche qualcosa di diverso". Senza contare che già al terzo turno potrebbe esserci il derby con l’azzurro Cobolli (Etcheverry l’alternativa). Grande grinta e tanto da dimostrare, proprio come Matteo Berrettini, altro azzurro papabile di derby con Jannik, ma al quarto turno. Se non ci sarà il romano, scenderà in campo l’amico Hurkacz oppure Rune. Serve mettere l’amicizia da parte, sopratutto con Matteo, come accaduto nel 2024 a Wimbledon, ma il bis australiano è alla portata.
Perché un ipotetico quarto di finale potrebbe mettere davanti i due avversari più pericolosi, ovvero Novak Djokovic – con la novità Andy Murray in panchina – e Carlitos Alcaraz. Sinner, nello stesso turno affronterebbe invece uno fra De Minaur (ormai abbonato alla sconfitta contro il 23enne altoatesino), Tsitsipas (e molto ci dirà il match di oggi), Khachanov o Cerundolo. Un tabellone ancora in discesa insomma se confrontato con lo scorso anno. Arrivato allo stesso punto, nel 2024, l’azzurro si liberava in 3 set di Rublev. Che invece in questa edizione troverebbe solamente in semifinale, come alternativa a Taylor Fritz, o a quel Daniil Medvedev sconfitto l’anno scorso a un passo dal titolo o... Lorenzo Musetti. Sì, un altro derby azzurro. La presenza a fine torneo del carrarino però sarebbe figlia di un altro match sotto la stessa bandiera, quello con Matteo Arnaldi al primo turno. In finale si annuncia una partita-blockbuster. Gli avversari di Jannik potrebbero essere, in alternativa: Alexander Zverev, numero due del ranking, Carlos Alcaraz, numero tre, Novak Djokovic (nel 2024 battuto in semifinale) oppure Holger Rune. Tutto porta ancora a quel trofeo lucente che Sinner tiene fra le mani, e non ha intenzione di lasciare.
Quanto al tabellone femminile, l’avvio sarà in discesa, anche per Jasmine Paolini, numero 4 Wta. Affronterà una qualificata o una luckyloser al primo turno, poi Taylor Townsend o Renata Zarazua. Al terzo turno c’è il rischio di incontrare Elina Svitolina. E agli ottavi Beatriz Haddad Maia, 15 del mondo. Ai quarti di finale il pericolo si chiama Elena Rybakina, vincitrice a Wimbledon nel 2022, mentre in semifinale l’azzurra potrebbe incrociare la n° 2 Wta Iga Swiatek.
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