Paolini, dalla gavetta al top studiando Sinner: "La fiducia è la mia forza. Emozione Giochi"

La numero 1 d’Italia al suo best ranking: "Con il mio allenatore analizziamo il tennis di Jannik. Le Olimpiadi un desiderio che si avvera"

di GABRIELE TASSI -
24 aprile 2024
Paolini, dalla gavetta al top studiando Sinner: "La fiducia è la mia forza. Emozione Giochi"

Paolini, dalla gavetta al top studiando Sinner: "La fiducia è la mia forza. Emozione Giochi"

Jasmine, l’annata in accelerazione della ragazza che studiava Sinner. "Tanta fiducia" nel serbatoio, "più sicurezza e confidenza con il campo" hanno portato quest’anno la 28enne Paolini alla prima vittoria in un Master 1000 e al suo best ranking di numero 13. Dopo una lunga gavetta e il lavorare sodo prende parte di diritto a quell’esplosione del tennis in Italia anticipata da Berrettini e poi esaltata da Jannik, il prodigio 22enne già diventato materia di studio per Jasmine e coach Furlan. E non solo.

Cosa l’ha aiutata a migliorare così tanto?

"Prima di tutto il lavoro con il mio coach Furlan: crescere tennisticamente mi ha portato a vincere più partite. La chiave fondamentale è scendere in campo e credere più in sé stessi, partita dopo partita: la fiducia ha davvero fatto la differenza".

Sono arrivati risultati incredibili sul veloce (quarto turno agli Australian Open e vittoria a Dubai), ora sulla terra cosa si aspetta?

"Prima di quest’anno è sempre stata la ‘mia’ superficie, il terreno su cu sono nata. In questa stagione ho iniziato su quella indoor e molto particolare di Stoccarda, oggi a quella veloce sulle alture Madrid. Poi ci sarà Roma, per certi versi molto vicino come condizioni al Roland Garros. Spero di adattarmi molto in fretta: cercherò di lavorare più sul topspin e sul rinforzare le gambe".

Ora Madrid e poi Roma, è emozionata?

"C’è grande attesa: sarà bello, emozionante, diverso, perché sarò testa di serie per la prima volta grazie al mio ranking. Sono curiosa di sapere come andrà, anche perché le tribune del Foro italico sono sempre piene di persone".

Oggi è la tennista numero 1 d’Italia, ne sente il peso?

"Sinceramente no, scendo in campo ogni giorno cercando di fare il meglio. Sto vivendo bene la situazione: mi diverto e ho l’occasione di incontrare le giocatrici di vertice".

E del suo passato a Bagni di Lucca cosa si porta dietro?

"Mi ricordo che andavo sempre a giocare a tennis volentieri. Aspettavo con ansia il momento di entrare in campo, senza mai pensare di diventare una ’pro’. Da Tirrenia poi è arrivata la svolta".

Secondo lei il tennis femminile vive ancora un po’ all’ombra di quello maschile?

"La Wta sta facendo tanto per parificare i montepremi, e i tornei combined aiutano con la visibilità. Il nostro sport resta uno fra i più paritari, ma credo che il problema sia soprattutto culturale: ha fatto più rumore una Davis vinta che le 4 Fed Cup conquistate da Errani, Vinci & Co. Ma se serve che trionfino i maschi per far conoscere il tennis ai più ben venga".

Chi è il tennista che più l’ha ispirata?

"Sono cresciuta guardando le partite di Federer, è sempre stato il mio idolo. Ma devo confessare che oggi, da 3 o 4 anni, con il mio allenatore, guardiamo molto a come gioca e come colpisce la palla Sinner".

Che rapporto c’è fra lei e Jannik?

"Ci siamo salutati poco fa (al torneo di Madrid, ndr). Ma non serve che vi dica io quanto sia un ragazzo intelligente, educato e carismatico. E’ tale e quale a come sembra".

Sta avendo anche ottimi risultati in doppio con Errani, come vi trovate?

"Mi trovo bene e imparo tanto, 5 slam e numero 1 al mondo non si diventa per caso (ride, ndr). Lei ha tanti consigli per me e io cerco di assorbirli. Poi ci troviamo bene anche come persone".

E le Olimpiadi?

"Mi aspetto un’emozione pazzesca: già a guardare la cerimonia in tv quasi mi sono commossa. Per me è l’evento sportivo per eccellenza".

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