Paolini in finale a Wimbledon, Bertolucci: “Serve un’impresa, ma Jas può migliorare ancora”

L’analisi dell’ex azzurro di Davis e commentatore: “Dal servizio può chiedere di più, amo il suo animo da lottatrice”

di GABRIELE TASSI
12 luglio 2024
Paolo Bertolucci (nel tondo) e una raggiante Jasmine Paolini

Paolo Bertolucci (nel tondo) e una raggiante Jasmine Paolini

Londra, 12 luglio 2024 – Paolo Bertolucci, ez azzurro di Davis e commentatore tv, come descrive una Jasmine Paolini capace di centrare la finale di Wimbledon dopo quella al Roland Garros?

"Forte, elastica, resistente e veloce. E’ una ragazza di cuore e molto disponibile, con la dote innata di assorbire gli insegnamenti come una spugna. Tutto questo è stato la base per un lavoro eccellente svolto negli anni”.

Secondo lei non paga un po’ lo scotto di essere esplosa così ‘tardi’?

"Da un certo punto di vista è uno svantaggio, perché con una carriera più lunga ci sono guadagni e maggiori chances di vittoria. Da un altro si arriva alla maturità con un lavoro e la consapevolezza di averlo fatto bene, per un giocatore può essere molto appagante”.

Cosa dovrà cambiare rispetto al Roland Garros per centrare il titolo Slam?

"Non aspettiamoci una partita facile, servirà ancora una volta un’impresa perché Krejcikova si muove bene su questi campi”. 

Pronostici?

"Evito di farne perché poi vengo sempre smentito. Posso dire però che Paolini può salire ancora più su, i margini di miglioramento del suo tennis sono evidenti”.

Ovvero?

"Il servizio. Contro la croata ha servito le prime con percentuali bassissime, e quando si incontrano giocatrici potenti partire con la seconda è quasi un autogol. Poi c’è il back, giocato più basso diventerebbe un’ulteriore arma per lei”.

Infine il clima del suo box, una grande famiglia.

"Lo trovo fantastico, persone umili, semplici, che sanno stare al loro posto. Così gli allievi possono diventare campioni”.

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