Per un pugno di punti, Sinner-Alcaraz da film. Numero 2 in palio con il trono all’orizzonte

Semifinale da urlo, Jannik è avanti 4-3 nei confronti e ha tutto per il sorpasso. Lo spagnolo però sembra aver ritrovato una condizione top

di PAOLO FRANCI -
16 marzo 2024
Per un pugno di punti, Sinner-Alcaraz da film. Numero 2 in palio con il trono all’orizzonte

Per un pugno di punti, Sinner-Alcaraz da film. Numero 2 in palio con il trono all’orizzonte

Dopo aver attinto alla rappresentazione cinematografica sui duelli ’one to one’ ed essere approdati al caro, vecchio Sergio Leone, ecco che in una rilettura dell’arcinoto duello tra il Gian Maria Volonté-Ramon in ’Per un pugno di Dollari’ e Clint Eastwood-Joe, il cattivo diventa per amor di tifo Carlitos Alcaraz e il buono passa dal biondo della star hollywoodiana, al Rosso del nostro Jannik. Era quello che volevamo tutti, dai. E non ce ne voglia il crepuscolare (crepuscolare? Occhio...) Nole Djokovic, perché la sfida più sentita e attesa non è più con lui ma tra chi, tra poco o forse qualcosa in più, si siederà al suo posto sul trono della racchetta mondiale.

Alcaraz ha fatto fuori Zverev (e le api, leggete qui sotto), Jannik il rampante Jiri Lehecka ed ora eccoli qui, uno di fronte all’altro, Joe e Ramon. Anzi, uno a fianco dell’altro, a strettissima distanza nel ranking ’live’ Atp che mette Sinner davanti ad Alcaraz per un pugno di dollari, pardon di punti, mentre nella classifica reale è Alcaraz davanti a Sinner. E cosa deve fare Jannik, per prendersi la poltrona di numero due? Semplice, quello che fa da 19 match di fila: vincere. In caso di sconfitta, rimarrebbe alle spalle di Alcaraz. Insomma, è il teatro più bello: chi vince si prende (o si tiene) la seconda posizione nel ranking e la finale.

Tutto o niente. Sul fatto che quello di questa sera sarà un match cinematografico la certezza è matematica. Abbiamo ancora negli occhi il Sinner talmente forte e ingiocabile per ritmo e velocità di palla contro Lehecka, dal potersi permettere un disastroso 36% sulla prima palla. E abbiamo visto Alcaraz fare cose davvero inumane contro Zverev. In particolare in occasioni di alcuni punti che sarebbero stati tali per il tedesco contro chiunque sul pianeta, tranne che contro il VelociCarlos, protagonista di recuperi incredibili.

Sinner, pur essendo uomo delle nevi, è ’on fire’ da mesi. Dalla conquista della Davis allo Slam australiano, alla striscia di imbattibilità. Carlitos non gioca una finale da Cincinnati, ma sembra essere tornato ai suoi livelli.

Sul fronte degli scontri diretti, siamo ai toni epici: 4-3 per Sinner che ha messo la freccia e poi sorpassato Carlos negli ultimi due incroci, battendolo a Miami e a Pechino, mentre lo scorso anno qui a Indian Wells fu Carlos a mettere sotto il Rosso. Da quella sfida, considerata la crescita di Sinner, sembra passato un secolo. E adesso prepariamoci per lo spettacolo più bello durante il weekend. Un film, anzi una serie tv che, s’è capito, durerà quanto e più ’il Trono di Spade’.

Le due semifinali (l’altra è Medvedev-Paul) andranno in scena dopo le 21.30 italiane. La prima sarà Sinner-Alcaraz.

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