Reggi, la voce di un anno da sogno. "Il numero 1 di Sinner? Vale doppio. Errani strepitosa, e non è finita qui»

Ex giocatrice, oggi commentatrice tv, ha vinto la medaglia ai Giochi e uno Slam nel doppio misto come Sara. Sul campione altoatesino, che vuole giocare altri 15 anni: "Forza mentale unica, quando conta non sbaglia". .

di GABRIELE TASSI -
25 ottobre 2024
"Il numero 1 di Sinner? Vale doppio. Errani strepitosa, e non è finita qui"

Jannik Sinner, 23 anni, numero 1 Atp. In alto l’ex tennista Raffaella Reggi.

Tre Slam azzurri, due medaglie olimpiche, e non è finita qui. Ma "Nell’anno delle emozioni metto in cima una cosa..."

Dica pure Raffaella Reggi.

"Avere Jannik Sinner, un italiano al numero uno al mondo, sentirlo annunciare in campo e poterne anche solo parlare fa correre i brividi sulla schiena".

Lei che è stata tennista prima e ora commenta per Sky, qual è la dote più grande che vede in questo ragazzo?

"Mi piace la sua umiltà. Jannik è sempre con i piedi per terra. L’anno scorso quando era in Cina è stato bacchettato per aver saltato i preliminari di Davis a Bologna, ma da quel momento è iniziata la sua scalata fatta di grande lavoro. E i suoi risultati si vedono anche ora (oltre che nel bruciante inizio di stagione)".

Sintomi da campione. Quali sono?

"E’ dotato di una forza mentale pazzesca. Una dote che gli ha permesso di vincere molte partite anche difficili. Nei momenti salienti di un match raramente perde punti importanti. Sotto il profilo tecnico invece tende all’automiglioramento giorno dopo giorno. E’ una qualità da numero uno: esattamente come facevano i ’big 3’, ogni anno aggiungevano qualcosa per non essere mai prevedibili".

E’ la forza mentale che gli ha permesso di tenere il caso ’doping’ fuori dal campo?

"Per qualunque altro tennista sarebbe stato praticamente impossibile ottenere risultati del genere con tali preoccupazioni sulle spalle. Ora con il ricorso Wada sarà ancora più difficile per lui, perché si pensava potesse essere tutto finito dopo la prima assoluzione. A mio avviso, su casi del genere c’è da rivedere la procedura: dovrebbe essere standardizzata per tutti. Ma io, e direi quasi chiunque, crediamo nella sua innocenza: aver già messo in banca il numero 1 fino a fine anno è qualcosa di incredibile, vale doppio".

Dovesse arrivare una squalifica come incasserebbe il colpo Jannik?

"Mi auguro svanisca tutto in una bolla di sapone. Per gli sforzi fatti, dai cambi di team al lavoro quotidiano, per lui sarebbe una vera mazzata dopo una stagione incredibile".

A proposito di azzurri vincenti. Lei e Sara Errani, oltre a essere romagnole, avete una medaglia olimpica (Reggi bronzo a Los Angeles 1984) e uno Slam ’in comune’ (Raffaella trionfò a New York nel 1986 con Sergio Casal)...

"Beh, le sue vittorie sono altri momenti da mettere sul podio. L’oro a Parigi, suo obiettivo dichiarato, è il coronamento di una carriera straordinaria. La medaglia è stata anche un trampolino di lancio verso gli Us Open vinti in coppia con Andrea Vavassori".

E’ una seconda giovinezza per Sarita?

"Credo che in doppio possa ancora togliersi tante soddisfazioni, la prima occasione sono le ’Finals’ di Riad. In coppia con Paolini si vede una bella simbiosi in campo, un’amalgama vincente".

E Raffaella Reggi cosa mette in cima alla vita di un tennista?

"Sono cresciuta in una casa dove c’erano tre appuntamenti irrinunciabili. i Mondiali, Sanremo e le Olimpiadi. I Giochi li ho masticati sin da bambina, e vestire l’azzurro è sempre stata la mia priorità".

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