Il cuore infinito di una squadra. Uniti cambia tutto

L’Italia conquista la sua terza Coppa Davis, la seconda di fila, in chiusura di un 2024 pieno di successi per i tennisti e le tenniste azzurre

di DORIANO RABOTTI
24 novembre 2024
Jannik Sinner e Matteo Berrettini

Jannik Sinner e Matteo Berrettini

L’alba era stata Orange, il tramonto poteva essere solo azzurro. L’Olanda sognava una giornata storica inaugurata dal quarto mondiale di Verstappen, ma il Max della racchetta ce l’abbiamo noi e di olandese ha solo il colore dei capelli. Jannik Sinner al momento non è solo il numero uno mondiale del tennis, è semplicemente un avversario ingiocabile per chiunque, anche quando i rivali come De Minaur in semifinale o Griekspoor ieri giocano benissimo, praticamente al massimo.

Sinner, che oggi era teso durante la partita come non si vedeva da tempo, ma fuori dai suoi match ha mostrato sorrisi e spirito da vero caposquadra, stavolta però non può vincere da solo, e la differenza è tutta qui. L’ultima squadra a fare la doppietta in Davis era stata la Svezia nel 1997 1998, e nella storia solo ad altre quattro nazioni era riuscita l’accoppiata tra Davis e Billie Jean King cup nello stesso anno, uomini e donne sul trono del mondo a conferma di un dominio che non è quello di un singolo, ma di un movimento intero.

È chiaro che una raffica di successi come quelli che hanno contraddistinto il 2024 azzurro, tra slam, Olimpiadi, Finals e competizioni a squadre, è qualcosa che sfugge alle regole dello sport ’programmabile’ e pianta le tende nel territorio dell’imponderabile, delle congiunzioni astrali piuttosto che delle competizioni terrene.

Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi è capace e anche fortunato, come lo fu Stefano Mei sedendosi sulla panchina della Fidal proprio mentre stavano arrivando a maturazione i semi piantati da altri. Binaghi ha una rara sensibilità nell’allestire vetrine di livello mondiale, ma senza i gioielli da esporre non servirebbe a niente.

E allora il ragionamento deve andare più in profondità, perché tutti i grandissimi campioni che il nostro tennis ha messo in mostra in questo anno mirabile hanno storie personali diverse, rappresentano terre diverse, eppure hanno dimostrato, sia le ragazze di Tathiana Garbin che i maschi di Filippo Volandri, di saper fare gruppo come nessun altro.

In questo senso le due competizioni a squadre, le uniche (oltre ai Giochi) in cui si veste la maglia della nazionale in una disciplina che è spietatamente individualista, mandano al mondo un messaggio di compattezza che fa bene non solo allo sport, ma all’Italia tutta. Senza volerla buttare in politica, ma alto-atesini e romani, piemontesi e toscani di bosco e di riviera, emiliani e romagnoli insieme hanno saputo costruire in pochi giorni una cattedrale sportiva di quelle destinate a rimanere incise nella storia.

E i nostri ragazzi sono anche giovani, figli di genitori che hanno saputo fare sacrifici pazzeschi e oggi vedono gli sforzi dei loro bambini premiati dal successo sportivo, ma soprattutto dalla consapevolezza che a quei bimbi sognatori di ieri guardano con ammirazione i cuccioli di oggi.

Le lacrime di Berrettini abbracciato a Volandri sono una bellissima immagine di rinascita, più in generale è veramente un bell’esempio il comportamento di Jannik e Jasmine, di Matteo e di Sara, di Lorenzo e Simone e Andrea, di Lucia, ma anche di chi a Malaga non c’era stavolta, eppure ha portato il suo contributo negli anni in cui eravamo già contenti di arrivare nelle semifinali, dei grandi eventi. Poi guardavamo le nazioni regine del tennis vincerli.

Oggi gli altri guardano noi…

Roma, 24 novembre 2024 - Un trionfale 2024 per il tennis azzurro, coronato con la Billie Jean Cup e la Coppa Davis. Una stagione che ha regalato ai colori azzurri ben 26 titoli conquistati tra singoli, doppi, doppi misti e nazionali, sia maschili che femminili. Rivediamoli insieme i trofei vinti dagli azzurri quest'anno.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su