Ricarica Sinner: "Il lavoro non finisce mai"

Sconfitto da Alcaraz a Pechino, la sfida si conclude con un abbraccio e gli elogi dello spagnolo: "Jannik è una bestia, il migliore al mondo"

di DORIANO RABOTTI -
3 ottobre 2024
Ricarica Sinner: "Il lavoro non finisce mai"

Il simpatico siparietto tra Jannik Sinner, 23 anni, a sinistra, e Carlos Alcaraz, 21 anni, a destra, con una palla-mascotte dopo la finale del master 500 di Pechino grazie al quale lo spagnolo è risalito alla posizione numero 2 del ranking

Che bello quando possiamo scrivere a parlare solo di tennis giocato, e pazienza se stavolta Jannik Sinner ha perso. In un momento delicatissimo della sua carriera e della sua vita, la sconfitta al terzo set di ieri nella finale del master 500 di Pechino contro Carlos Alcaraz 7-6 (6), 4-6, 6-7 (3) è di quelle che bisogna accogliere con un sorriso.

Certo, l’essenza dello sport è la ricerca della vittoria, e di sicuro quando è caduto l’ultimo punto e dopo aver subito la rimonta in un tie-break nel quale era avanti 3-0 Jannik non poteva essere contento. Ma ormai il suo destino è quello di giocare sempre una partita doppia, fino a quando il Tas non si esprimerà sul ricorso della Wada: come possa il campione di Sesto Pusteria restare concentrato su diritti e smorzate quando in un angolo del cervello e del cuore c’è sempre il rumore di fondo del dubbio, è un mistero incomprensibile per noi semplici umani. Ed è anche un segno della forza mentale che sicuramente è alla base dell’ascesa fino al numero uno del ranking.

Soprattutto, Sinner è riuscito a diventare quasi un marziano rimanendo umanissimo, ed è questo forse il messaggio più bello. Nel dopopartita i due giovani campioni che presumibilmente comanderanno nel prossimo decennio si sono anche lasciati andare a parole di stima reciproca (prima di volare insieme sullo stesso aereo verso Shanghai).

"Complimenti a Carlos e al suo team, state facendo un gran lavoro. Ti auguro il meglio, spero che ci potremo affrontare un altro paio di volte. Grazie a chi mi sta vicino, al mio team e alla mia famiglia, a tutti quelli che mi supportano quotidianamente e mi capiscono, e a volte non è facile. Il lavoro non finisce mai. Sono fiero di poter essere in questa posizione, fra pochi giorni ci sarà una nuova opportunità", ha detto Jannik, riferendosi al master 1000 di Shanghai dove iniziera dal secondo turno contro il nippo-americano Daniel.

Carlos ha risposto con un tocco morbido: "Meriti tutti i successi che stai ottenendo in questo anno incredibile. Vedo quanto lavori duro, complimenti a te e a al tuo team. State facendo un grande lavoro e siete soprattutto delle persone incredibili", aggiungendo poi davanti ai giornalisti: "Sinner ha dimostrato ancora una volta di essere il miglior tennista al mondo. Almeno per me, il livello a cui sta giocando è incredibile. I suoi colpi, fisicamente, mentalmente... È una bestia".

Sinner ha perso il secondo tie-break su 20 giocati quest’anno, e anche la prima finale da Torino 2023 con Djokovic. Il primato nel ranking (dove Alcaraz torna secondo, 16 tornei vinti come Jannik) non è a rischio.

Quello morale è sempre più chiaro.

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