Sinner a mille rivede già Djokovic. Esame Machac, in palio la finale . Nole sfida Fritz: "Io continuo»

Shanghai, alle 10.30 Jannik contro il ceco che ha battuto Alcaraz: la vittoria garantirebbe il n.1 fino a fine anno . Il serbo trova l’americano nell’altra semifinale: "Nadal il mio più grande rivale, una parte di me è andata via".

12 ottobre 2024
Esame Machac, in palio la finale . Nole sfida Fritz: "Io continuo"

Jannik Sinner, 23 anni, numero uno Atp: vuole vincere il terzo ’1000’ stagionale

Non è un carneade, Tomas Machac. Al numero 33 Atp non si arriva per caso, e la vittoria clamorosa su Alcaraz di giovedì lo dimostra, così come quella su Djokovic a Ginevra. Ma chi deve temere, ora, Jannik Sinner? Alle 10.30 di stamani la nostra stella si ritroverà dall’altra parte della rete in semifinale a Shanghai il ceco che già aveva battuto nei quarti a Miami, dominando il match. Un motivo in più per sperare nell’ennesima prova di forza dell’altoatesino, che con l’uscita di scena di Carlitos – lo spagnolo è avanti 3-0 nei confronti in questa stagione – vede più nitidamente all’orizzonte la sagoma del settimo trionfo del 2024. I bookies fissano la situazione: la vittoria del nostro viene ripagata quasi nulla, 1,1 volte la quota giocata, quella dell’avversario più di sei volte.

Pronostici a parte, siamo inevitabilmente a celebrare la grandezza del campione che il mondo ci invidia. Il suo cammino stagionale è impressionante: oltre ai due Slam vinti, ci sono stati i trionfi nei due Masters 1000 di Miami e Cincinnati, e in altre due occasioni, nei tornei appena sotto i Major, è giunto in semifinale. E’ successo a Indian Wells e a Montecarlo. Siamo davvero nell’Olimpo della racchetta, con la sensazione impagabile di essere solo all’inizio di un lungo viaggio. Novembre sarà già caldissimo, con le Finali Atp e quelle di Davis.

Dall’altra parte del tabellone, ecco l’eterno ritorno di Novak Djokovic. Il serbo, dopo aver regolato Michelsen, Cobolli e Safiullin, ieri ha faticato non poco ad avere la meglio su un altro ceco, Mensik, 19 anni, diciotto meno di lui: 6-7 (4), 6-1, 6-4 il punteggio a favore di Nole, sfoderando nuovamente quella condotta di gara che l’ha reso celebre e vincente, e ora del tutto assimilata da Sinner: un avvio quasi frenato, per sintonizzarsi sul match, un’apparente sofferenza, e poi un crescendo inarrestabile, smontando idee e muscoli dell’avversario.

Fa un certo effetto vedere Djoker sempre lì, il giorno dopo l’annuncio di addio al tennis di Nadal. E’ rimasto solo lui dei ’Fab 3’, anche dei ’Fab 4’ includendo anche Murray. E l’effetto di fine di un’era è palpabilissimo, certificato dal fatto che per la prima volta dopo venti anni nessuno Slam stagionale è stato vinto dai quattro giocatori che hanno cambiato questo sport.

Nole oggi se la vedrà contro Fritz, la grande speranza americana quasi mai mantenuta.

Djokovic afferma di voler "giocare ancora" anche se "una parte di me è andata via" con i suoi rivali-miti che hanni smesso. "Continuo ancora – conferma il serbo –. Ma è certo che una parte di me se n’è andata con loro", ha dichiarato il 37enne, che si è detto "sconvolto" dall’annuncio del ritiro di Nadal, "il più grande rivale che abbia mai avuto".

Paolini ko. Finisce ai quarti la corsa di Jasmine al Wta 1000 di Wuhan. L’azzurra numero 6 del mondo, ormai certa di qualificazione alle Wta Finals, è stata superata dalla cinese Qinwen Zheng, 7 del ranking, con i parziali di 6-2, 3-6, 6-3 in due ore e un quarto di gioco.

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