Sinner, stop con vista Roma: e il numero 1 potrebbe arrivare a Parigi

Il ritiro a Madrid scelta molto ponderata: Jannik ha comunque rosicchiato 200 punti a Djokovic. Agli Internazionali potrà ripresentarsi al meglio, puntando poi al sorpasso a Nole al Roland Garros

di PAOLO GRILLI -
2 maggio 2024
Jannik Sinner, 22 anni

Jannik Sinner, 22 anni

Roma, 2 maggio 2024 – Può un ritiro rappresentare una mossa vincente? A volte sì. Jannik Sinner, da campione, aveva accettato di lottare anche contro il dolore all’anca presentandosi agli ottavi dell’Atp Masters 1000 di Madrid, vincendoli, contro Khachanov. Ma poi, proprio il persistere del problema lo ha portato ad alzare bandiera bianca prima di affrontare ai quarti Auger-Aliassime.

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L’azzurro numero 2 al mondo ha mostrato di avere una visione ampia delle cose, mettendo dentro ogni ragionamento le prospettive di medio e lungo periodo, senza farsi sopraffare dalla foga del momento. Già a Parigi Bercy, ultimo Masters 1000 dello scorso anno, si era defilato perché gli orari dilatati del torneo costituivano un potenziale rischio per la sua resa in campo, con il suo fisico obbligato a sostenere un notevole stress. Scelta che si è rivelata azzeccatissima e che non l’ha per nulla frenato, anzi.

Ora in Spagna il metro di giudizio sulle priorità è stato più o meno lo stesso. Del resto, nella capitale spagnola Jannik è riuscito comunque a rosicchiare 200 punti a Djojkovic, re del ranking che non era iscritto al torneo.  Ora Sinner si è preso tre giorni di riposo prima di presentarsi, riposato e si spera meno dolorante, agli Internazionali di Roma. Un torneo cruciale nella sua stagione, oltre che dall’importanza emotiva ovviamente doppia.

Nella capitale, il Rosso sarà l’idolo di tutti. E pazienza se, calcolatrice alla mano, non potrà maturare lì il sorpasso a Nole in vetta alla classifica mondiale. Questo potrà avvenire invece al Roland Garros. Si tratta, a ben vedere, di un ‘ritardo’ minimo nella scalata al numero 1, sempre tendo conto, poi, che Sinner mette la questione del ranking sempre sullo sfondo rispetto a quella dei titoli. A lui piace giocare, possibilmente al massimo, e i calcoli li lascia agli altri.

I problemi all’anca non sono da sottovaluare. Come dice  Andrea Bernetti, vice presidente della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa, si assiste a un loro considerevole aumento tra i tennisti. E sembrano dovuti soprattutto al dritto, che si gioca con assetto sempre più ‘open’ sottoponendo le articolazioni a un notevole stress. Magari Sinner, insieme al suo staff, avrà pensato anche ai problemi all’anca patiti da Andy Murray, ex numero 1 che si è visto condizionare la carriera da questo tipo di infortuni. La prudenza è d’obbligo, inevitabilmente, quando si tratta di gestire fisici portati a performare sempre al massimo.

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