Sinner, la prima conferenza stampa dopo il caso doping. “So di non aver fatto nulla di sbagliato”

Licenziati il fisioterapista Giacomo Naldi e il preparatore atletico Umberto Ferrara, rei di aver causato la contaminazione indiretta da Costebol. “Avevo bisogno di aria pulita”

23 agosto 2024
Jannik Sinner sarà in campo a New York per gli US Open 204 (Ansa)

Jannik Sinner sarà in campo a New York per gli US Open 204 (Ansa)

New York, 23 agosto 2024 – Prima conferenza stampa di Jannik Sinner dopo il caso doping e la relativa assoluzione. "So di non aver fatto nulla di sbagliato”, dice il tennista azzurro numero 1 al mondo atteso ora agli US Open (l’esordio martedì 27 agosto contro lo statunitense Mackenzie McDonald). “Ho dovuto giocare per mesi con questo pensiero in testa, ma ricordando che non ho fatto nulla di male – spiega –. Ho sempre rispettare le regole e rispetterò sempre le regole dell'antidoping”. L’altoatesino ammette che la situazione “non è quella ideale” per l’avvio di un Grande Slam, ma confessa che “è un sollievo” l’essere stato prosciolto dalle accuse. 

Sebbene per il suo allenatore Darren Cahill “resta il favorito” per la vittoria finale, Jannik rivela che “la preparazione per questo torneo non è stata perfetta” proprio a causa del procedimento che lo ha visto coinvolto. Ora però “è finita” e “sono felice di essere qui”, in “una città fantastica” e in “un posto fantastico per giocare a tennis”. “Cercherò di giocare e divertirmi”, dice.

Ma la notizia del giorno è sicuramente il licenziamento del fisioterapista Giacomo Naldi e del preparatore atletico Umberto Ferrara, rei di aver causato la contaminazione indiretta da Clostebol. “Hanno avuto un ruolo fondamentale nella mia carriera – ci tiene a chiarire Sinner – . Abbiamo lavorato insieme per due anni. Abbiamo fatto un lavoro incredibile e ottenuto molti successi. Purtroppo, a causa di quanto è successo, non mi sento di continuare a lavorare con loro. L'unica cosa di cui ho bisogno ora è solo un po' di aria pulita”. L’azzurro ribadisce ancora una volta di aver “faticato molto negli ultimi mesi” e la necessità di lasciarsi tutto alle spalle.

Sinner ricostruisce anche tutti i passaggi di quanto accaduto. "Quando siamo stati informati della positività, la prima cosa che abbiamo fatto è stata provare a capire quale fosse la sostanza – racconta –. Abbiamo chiesto a Umberto, perché è quello che conosce bene queste cose. Ha capito subito che si trattava del suo spray e come era finito nel mio organismo. Ha spiegato tutto subito ai giudici, per questo ho potuto continuare a giocare. Naturalmente dietro le quinte dovevamo anche cercare di capire cosa sarebbe potuto succedere in futuro ma se ho potuto giocare è stato perché hanno creduto in me, in noi".

Il tennista altoatesino però ci tiene a sottolineare di non aver goduto di alcun favoritismo o scorciatoia per arrivare all’assoluzione. “Ogni giocatore che viene trovato positivo al test deve passare attraverso lo stesso processo”, spiega senza nascondere di essere stato “preoccupato” pur sapendo di “non aver fatto nulla di male” e di “essere pulito”. "Ma era la prima volta che mi succedeva, e spero che sia l'ultima”, aggiunge ricordando anche la bassa concentrazione trovatagli (“0.000000001, ci sono tanti zeri prima di arrivare all'uno”).

A chi gli chiede se adesso sia preoccupato per la sua reputazione, Sinner risponde: “Forse questa storia cambierà un paio di cose, ma chi mi conosce sa che non ho fatto e non farei mai qualcosa che vada contro le regole. Ovviamente so chi mi è amico e chi no. Qunato alla mia reputazione, adesso andiamo avanti e vedremo”.

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