Sinner positivo: cos’è il Clostebol. Quali vantaggi dà alle prestazioni

Rilevato al tennista azzurro un metabolita della sostanza in due occasioni, il 10 e 18 marzo nei tornei di Indian Wells e Miami Open

20 agosto 2024

Roma, 20 agosto 2024 - Meno di un miliardesimo di grammo di Clostebol ha rischiato di mettere nei guai il tennista Jannik Sinner, e anche se scagionato (per "assunzione inconsapevole") la notizia lascia un'ombra sul campione altoatesino dalla faccia pulita e dai modi gentili. Uno steroide anabolizzante derivato dal testosterone, segnalato come sostanza dopante, a cui Sinner è risultato positivo a un metabolita della sostanza in due occasioni, il 10 e 18 marzo in occasione rispettivamente dei tornei di Indian Wells e Miami Open.

Jannik Sinner
Jannik Sinner

Clostebol, uno steroide anabolizzante sintetico

Il Clostebol è uno steroide anabolizzante sintetico derivato dall'ormone maschile testosterone. Una sostanza comunemente utilizzata anche in oftalmologia e soprattutto in dermatologia, per il trattamento veloce delle ferite. Da qui il fatto accertato che l'atleta ne sia venuto a contatto in modo non intenzionale, visto che la sostanza era stata usata dal suo fisioterapista per se stesso, e senza i guanti avrebbe "infettato", è la tesi accettata dal International Tennis Integrity Agency (Itia). Ma appellabile dalla Wada, l'Agenzia mondiale antidoping, perché incluso nella sua lista proibita.

Bassissima concentrazione

La bassissima concentrazione conferma l'inesistenza di effetti migliorativi delle prestazioni. Ma in caso di colpa provata, e di assunzione in concentrazioni sarebbe arrivata una sospensione, come dimostra, ad esempio, il precedente di Maria Sharapova squalificata per quattro anni poi ridotti a due per aver continuato a utilizzare il meldonium.

Rilevato un metabolita

Ad essere rilevato è stato un metabolita del Clostebol, ossia una sostanza che è stata prodotta mentre il Clostebol veniva progressivamente degradato durante il metabolismo. Anche in questo caso, come in altri di doping, i metaboliti sono la spia del fatto che è stata usata la sostanza e vengono rilevati anche quando nell'organismo non c'è più traccia.

Il Clototestosterone aumenta le prestazioni

Il Clostebol, chiamato anche Clototestosterone, è in grado di aumentare le prestazioni fisiche e da almeno 30 anni ricorre in numerosi casi di doping. I vantaggi li dà stimolando la sintesi delle proteine, favorendo l'aumento della massa e della forza muscolari, quindi aiutando a ridurre i tempi necessari ai muscoli per recuperare pienamente dopo un'intensa sessione di allenamento. Permette anche di ossigenare i muscoli perché favorisce la produzione di globuli rossi e in questo modo aiuta ad affrontare sforzi prolungati.

Le accuse di alcuni tennisti: “Via due anni”

Da qui anche le dure accuse di alcuni colleghi: il tennista australiano Nicholas Kyrgios, che ha commentato la notizia su X: "Ridicolo, che sia stato accidentale o pianificato. Ti hanno fatto fare due test con una sostanza (steroide) proibita... dovresti stare via per due anni. Le tue prestazioni sono migliorate. Crema per massaggi... Sì, certo". E il tennista canadese Denis Shapovalov: "Regole diverse per giocatori diversi. Non riesco a immaginare cosa stiano provando in questo momento tutti gli altri giocatori che sono stati squalificati per sostanze contaminate". A cui si è aggiunto Lucas Pouille, tennista francese, semifinalista degli Australian Open nel 2019: "Bisogna forse smettere di farci perdonare per dei coglioni?", ha scritto su X rispondendo a Denis Shapovalov, aggiungendo: "E che dire dei giocatori che sono stati squalificati solo per 3 mancate presenze e non sono mai stati testati positivi?".

Farmacologo Garattini: “La pomata non fa un granché”

Il farmacologo Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto Mario Negri di Milano, ha spiegato all'agenzia Adnkronos Salute che "se sotto accusa c'è una pomata è più che evidente che l'intenzione dopante non c'è. Per il doping servono dosi e preparazioni diverse. Parliamo di una sostanza utilizzata sicuramente in passato e anche adesso fa parte dei molti i derivati del testosterone utilizzati da sportivi scorretti". Ricordando che nel doping "per quanto riguarda il testosterone, il problema della via di somministrazione è fondamentale perché è quello che determina il successo dell'utilizzo. L'uso per via orale o per via iniettiva può dare effetti. Ma se usato per via cutanea non può determinare granché. La via cutanea non avrebbe alcun senso. In questo quadro l'esito dell'indagine antidoping era scontato".

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