Sinner dalla gioia al giallo. La vittoria a Cincinnati, poi lo choc doping: positivo, ma innocente

Tracce di steroidi in due controlli effettuati a marzo ad Indian Wells,. Jannik è stato assolto perché "non c’è colpa né negligenza". Una pomata usata. dal fisioterapista prima di fargli i massaggi ha provocato la contaminazione.

di DORIANO RABOTTI -
21 agosto 2024
La vittoria a Cincinnati, poi lo choc doping: positivo, ma innocente

Jannik Sinner, 22 anni, con il fisioterapista Giacomo Naldi, a sinistra

Questa è una storia lunga, intricata e forse non ancora finita. È una storia che va dal dritto della gioia per una vittoria importante come quella nel torneo di Cincinnati al rovescio di una giornata passata a spiegare un caso di doping dal quale Jannik Sinner è stato assolto perché "inconsapevole" della contaminazione. La fine vera e propria arriverà solo se la Wada, l’agenzia mondiale antidoping, non presenterà appello: ha 21 giorni di tempo per farlo, ieri un portavoce si è limitato a dire che l’agenzia "valuterà attentamente la documentazione, come in tutti i casi, e si riserva di presentare appello se lo riterrà opportuno".

Tecnicamente, tra quelle coinvolte la Wada è l’unica realtà ’esterna’ al mondo del tennis, che ieri dall’Atp alla nostra Fitp ha tirato un sospiro di sollievo in coro per l’assoluzione.

Il dritto. Nella notte italiana, Jannik Sinner aveva battuto in finale Tiafoe 7-6, 6-2 in poco più di un’ora e mezza. Quindicesimo titolo personale in carriera, terzo Masters 1000, primo italiano dell’era open a vincere cinque trofei nella stessa stagione. Insomma, era tutto pronto per godersi l’avvicinamento ad uno Us Open da protagonista. E invece.

Il rovescio. Invece nel pomeriggio italiano sono arrivate le comunicazioni ufficiali di una positività al doping che risale a cinque mesi fa. Sinner è già stato assolto perché giudicato innocente, lo ha detto l’Itia, l‘International Tennis Integrity Agency: "un tribunale indipendente convocato da Sport Resolutions ha stabilito che Jannik Sinner non ha alcuna colpa o negligenza per due violazioni delle norme antidoping ai sensi del Tennis anti-doping programme (Tadp), essendo risultato positivo due volte alla sostanza proibita clostebol nel marzo 2024".

Le date. Il primo esame risale al 10 marzo durante il torneo di Indian Wells, il secondo è stato fatto otto giorni dopo, fuori dalle gare: Sinner "è risultato positivo allo stesso metabolita, sempre a bassi livelli". Il clostebol è un agente anabolizzante proibito dalla Wada. In questi casi scatta in automatico la sospensione, che Sinner ha evitato facendo ricorso per due volte e vincendolo: per questo ha potuto continuare a giocare. L’Itia ha assicurato che durante le indagini Sinner e il suo staff hanno collaborato, spiegando "che la sostanza era entrata nel suo sistema per la contaminazione da parte di un membro del team, che aveva applicato sulla propria pelle uno spray da banco contenente clostebol per curare una piccola ferita. Lo spray è stato applicato tra il 5 e il 13 marzo, con conseguente contaminazione transdermica inconsapevole su Sinner, nei trattamenti e massaggi giornalieri cui veniva sottoposto dal componente del team".

In pratica secondo la ricostruzione del verbale firmato dai giudici David Sharpe, Tamara Gaw e Benoit Girardin, il fisioterapista Giacomo Naldi si era curato una ferita al mignolo con il ‘Trofodermin’ fornito dal preparatore Umberto Ferrara e comprato presso una farmacia di Bologna (scontrino del 12 febbraio). Poi Naldi aveva massaggiato Sinner a mani nude portando attraverso la pelle la sostanza nell’organismo, leggendo solo dopo che lo spray (che era già fuori dalla scatola quando lo ha preso) conteneva Clostebol. L’Itia non si è opposta ai ricorsi e ha permesso a Sinner di giocare, avviando "un’indagine, che ha incluso molteplici interviste con Sinner e il suo team di supporto, i quali hanno tutti collaborato pienamente al processo. Dopo tale indagine, l’Itia ha accettato la spiegazione del giocatore in merito alla fonte del clostebol trovato nel suo campione e che la violazione non era intenzionale". Il 15 agosto l’udienza presso Sport Resolutions ha determinato "un accertamento di assenza di colpa o negligenza applicato al caso". Sinner ha perso per responsabilità oggettiva premi e punti (400) vinti ad Indian Wells. Durante questi mesi ha giocato anche in marzo a Miami (ma è stato informato della positività in aprile), in aprile e Montecarlo e poi a Madrid dove si è fermato per un problema all’anca, ha saltato Roma, ha giocato a Roland Garros, Halle e Wimbledon, ha saltato le Olimpiadi annunciando una tonsillite, è tornato a Montreal e a Cincinnati.

Le reazioni. Jannik si è detto sollevato: "Ora mi lascerò alle spalle questo periodo impegnativo e profondamente sfortunato. Continuerò a fare tutto il possibile per assicurarmi di continuare a rispettare il programma antidoping dell’Itia e ho una squadra intorno a me meticolosa nel seguire le regole".

Mentre Nicola Pietrangeli, schierandosi con Jannik (come Barazzutti), chiede che non gli siano tolti premi e punti e l’Atp si dice rincuorata per la riconosciuta innocenza, alcuni colleghi hanno attaccato Jannik più di quanto non riesca loro sul campo: Kyrgios chiede due anni di squalifica, Shapovalov e Pouille avanzano dubbi. Allo Us Open non si giocherà solo a tennis, sicuro.

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