Sinner senza fisioterapista e preparatore a New York. Naldi e Ferrara saltano lo Us Open

Il coach Darren Cahill dopo il caso di positività all’antidoping dell’altoatesino: “Abbiamo deciso così”. Difese e polemiche, il cestista Moraschini fu squalificato per un contatto inconsapevole con il Clostebol: “Per Jannik regole diverse”

21 agosto 2024
Da sinistra il fisioterapista Giacomo Naldi, l'allenatore Simone Vannozzi, Jannik Sinner, il preparatore Umberto Ferrara, il secondo coach Darren Cahill

Da sinistra il fisioterapista Giacomo Naldi, l'allenatore Simone Vannozzi, Jannik Sinner, il preparatore Umberto Ferrara, il secondo coach Darren Cahill

Bologna, 21 agosto 2024 – Dopo il caso di positività al doping, il suo allenatore sta dalla sua parte, ed è comprensibile: "Jannik Sinner è il giovane più professionale con cui abbia lavorato. Si è trovato in una situazione sfortunata, non avrebbe mai fatto intenzionalmente qualcosa di scorretto", ha detto Darren Cahill a ESPN, annunciando che Umberto Ferrara – il personal trainer dell’altoatesino –  che ha comprato lo spray ‘incriminato’ – e il suo fisioterapista Giacomo Naldi  – che lo ha usato su se stesso, ‘contaminando’ il tennista – non saranno allo US Open. "Abbiamo preso questa decisione. Ci saremo solo io e Simone Vagnozzi", ha detto Cahill.

 Per Mario Brozzi, ex medico sociale di Roma e Milan, "ipotizzare una somministrazione dermatologica di un doping per aumentare il peso corporeo o la massa muscolare, sinceramente ha il sapore di una favola".

Ma il Clostebol è un caso molto italiano, la metà dei casi di contaminazione che arrivano agli organismi antidoping arriva proprio dall’Italia dove il farmaco è venduto senza ricetta.

Tra i casi più noti quello di Jose Luis Palomino, difensore argentino oggi al Cagliari: era all’Atalanta nel 2022 quando fu trovato positivo, la Procura chiese due anni, lui rifiutò il patteggiamento e fu assolto, perché fu accertato che la contaminazione era avvenuta inconsapevolmente. Ma perse i mondiali, nel frattempo.

Il cestista Riccardo Moraschini era a Milano nel 2021, la Procura Antidoping riconobbe che il contatto con la sostanza era avvenuto in modo involontario (uno spray usato dalla sua ragazza), ma fu comunque squalificato per un anno. E ieri commentando sui social ha scritto: "Per una quantità riconducibile a contaminazione non si può squalificare. Ma se c’è un regolamento deve essere uguale in tutti i casi. Non può essere interpretato a seconda di chi giudica".

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