Sinner, contro Djokovic vittoria da kolossal: finale al Six Kings Slam

Due ore e mezza di battaglia fra il numero uno del mondo e il campione serbo. Ultimo atto dell’esibizione in Arabia contro il vincente fra Nadal e Alcaraz

di GABRIELE TASSI
17 ottobre 2024
Jannik Sinner, 23 anni, è una delle star del Six Kings Slam

Jannik Sinner, 23 anni, è una delle star del Six Kings Slam

Riad, 17 ottobre 2024 – Un film sul tennis favoloso proiettato all’infinito. Sinner-Djokovic, Jannik-Nole, passato presente e futuro dei numeri 1 concentrato su un campo. Ancora una volta è l’azzurro a scrivere per 6-2, 6-7, 6-4 la storia di una sfida che si è fatta epopea. Vittoria incorniciata dalle sabbie d'Arabia del Six Kings Slam con scenari degni di un kolossal, lo spettacolo non manca, comunque. Anche perché nel mirino c’è un premio da sei milioni di dollari che a questo punto Sinner si giocherà contro il vincente fra Nadal e Alcaraz.   

Approfondisci:

Sinner, l’Itia difende la sentenza sul caso doping: “Seguite regole della Wada. Nostro giudizio si basa sulla scienza”

Sinner, l’Itia difende la sentenza sul caso doping: “Seguite regole della Wada. Nostro giudizio si basa sulla scienza”

Quattro giorni dopo la finale del Masters 1000 di Shanghai i due si ritrovano per la nona volta in carriera, la prima in un circuito non ufficiale, ma sicuramente non si perde lo spirito della sfida. C’è Nole che parte subito aggressivo: sale subito in risposta fino al 30 pari e prova a prendere in contropiede il numero 1 del mondo giocando aggressivo più che mai. Poi si ferma lì. Perché in realtà il 23enne altoatesino un po’ lo spaventa: “Ricorda me”, ha detto proprio subito dopo la finale del mille cinese. E le scorie di quella partita sono rimaste un po’ nel serbo, che sotto 0-1 concede subito tre palle break a Jannik. Nole ne annulla due con altrettanti ace, ma non resiste alla pressione continua dell’azzurro. Il serbo si sblocca centrando il 3-1, ma il ragazzo Slam di Sesto Pusteria incrementa velocità (sempre ben oltre i duecento all’ora) e la frequenza di prime di servizio concedendo rarissime chance in risposta all’avversario. E’ ancora una gara di testa dopo il dominio su Medvedev, anche contro un mito come il serbo: Nole scioglie e lascia andare via il parziale anche sul suo ultimo turno di battuta con un’insolita fretta. Per Jannik è un attimo chiudere il parziale 6-2. 

Ma il leone ferito riparte alla grande. Gioca due punti da alieno e conquista la prima palla break degli ultimi incontri con l’azzurro, che questa volta pecca di sufficienza, commettendo un sanguinoso errore a rete. La ripartenza diventa in salita. Ma il serbo va al 100% a corrente alternata, e un paio di errori consentono a Sinner di recuperare terreno. Secondo parziale molto più equilibrato rispetto al precedente: se il campione degli Us Open è un po’ meno brillante sulle gambe, il 24 volte trionfatore Slam gioca con maggiore fiducia riuscendo a tenere il pallino del gioco anche in game delicati, tirandosi fuori da una situazione molto complicata quando si ritrova a servire sotto 5-4 con l’obbligo di restare nel match nonostante un dolorino alla spalla. E’ il tie break a decidere tutto: Nole si porta subito avanti 6-0, centrando tre minibreak grazie a un Sinner troppo falloso e chiude a zero in uno dei terreni di caccia preferiti dell’azzurro.

Il terzo parziale è subito uno scambio di break. Il serbo è troppo scarico al servizio e Jannik commette nuovamente una serie di errori che non gli consentono di prendere il largo. La sensazione è che il 23enne altoatesino oggi non sia al massimo della condizione fisica. Mentre il match sembra pendere dalla parte dell’avversario, l’azzurro cerca di rimanere attaccato grazie alle prime di servizio. Dal canto suo Sinner ha per ben quattro volte l’occasione di strappare la battuta al campione di Belgrado, senza riuscirci. E poi è ancora scambio di break, il primo a cedere è il serbo. Poi Jannik: due doppi falli, due smash sbagliati con la freddezza del campione altoatesino che quasi sfuma nell’atto di rompere una racchetta. Solo mimato. Grandissima fatica per entrambi in una partita diventata sul 5-5 quasi una lotta per la sopravvivenza, anche perché tenere il servizio per entrambi risulta piuttosto complicato. Sul più bello il numero 1 comincia a sentire l’odore

Continua a leggere tutte le notizie di sport su