Sinner è subito nella leggenda. Colazione da numero tre del mondo. Battuto De Minaur, Rotterdam è suo. E ora vuole conquistare l’America

Jannik trionfa anche all’Atp 500 olandese, già da questa mattina il sorpasso in classifica su Daniil Medvedev. Djokovic e Alcaraz nel mirino. A marzo Miami e Indian Wells, con punti importanti per raggiungere lo spagnolo.

di GABRIELE TASSI -
19 febbraio 2024
Colazione da numero tre del mondo. Battuto De Minaur, Rotterdam è suo. E ora vuole conquistare l’America

Colazione da numero tre del mondo. Battuto De Minaur, Rotterdam è suo. E ora vuole conquistare l’America

Sull’ottovolante col demonio. Emozioni e sofferenza dalla finale del torneo di Rotterdam. Se De Minaur di soprannome fa ’The Demon’ un motivo ci sarà. Per fortuna che dall’altra parte c’è un certo Jannik capace di soffrire e restare in agguato nell’ombra per arrivare all’appuntamento con la vittoria. Così in un sol colpo batte l’australiano 7-5/5-6, si porta a casa l’Atp 500 e già da oggi diventa numero tre del mondo (primo italiano dell’era open a riuscirci), 5 punti avanti a Medevedev. E la testa è già ai master mille americani: chance per insidiare anche la seconda posizione di Alcaraz che porta con sè una cambiale di 1.660 punti contro i 960 di Jannik. Djokovic invece non avendo giocato il ’Sunshine Double’ Miami-Indian Wells, non difende nulla: il sorpasso potrebbe errivare solo in autunno.

Intanto a Rotterdam vince il campione, non solo nel tennis, ma anche di umanità: "E’ bello stare con te – dirà a De Minaur –, parlare con te e con il tuo team, sei una delle persone più gentili nel circuito. Migliori settimana dopo settimana, ti auguro il meglio". Ma prima c’è da soffrire, perché l’australiano ’piè veloce’ la butta subito sul movimento facendo fare un po’ di tergicristallo all’azzurro. Solidi i primi turni di servizio con Sinner prova subito a proiettarsi in avanti: a dire il vero le discese a rete non sono troppo fortunose. De Minaur invece mette in campo una buona percentuale di prime ed è vicinissimo alla riga. Sinner si affaccia a palla break sul 2 pari, dopo aver preso l’iniziativa con l’australiano al servizio: bell’approccio a rete con un’insolita palla choppata. Siamo sul 30-40 e il punto successivo De Minaur si sente in dovere di fare qualcosa di diverso per sorprendere l’altoatesino. Una smorzata, perché no? Ma il colpo esce dalle sue corde troppo lento e troppo corto. Così Jannik azzanna alla giugulare il suo avversario quando serve, portandosi avanti 3-2. Sul 5-4 l’azzurro commette qualche sbavatura collegata a una ritrovata aggressività di De Minaur che sale di ritmo e annulla set point su set point (quattro alla fine). Ed è qui che arriva anche la prima palla break dell’incontro per lo sfidante, chance annullata da una discesa a rete di Jannik. Ma la seconda è quella buona, conti pari. Sinner non ci sta, e si riprende il maltolto nel turno successivo: la palla che converte il break è un passante di rovescio che De Minaur battezza fuori, ma pizzica la riga quanto basta. Non al top il rendimento al servizio dell’azzurro, in particolare con le prime palle. Ma è proprio nell’ultimo game che le percentuali s’impennano, ed è con un ace che chiude il parziale in suo favore. La variabile della partita è la palla di De Minaur, grande ribattitore dal colpo piatto. Un gioco d’anticipo, asciugato delle rotazioni in top. Fondamentali che sfruttano la velocità degli avversari, colpi che una volta tornati nel loro campo rimbalzano bassi, non favorendo di certo chi sugli scambi da fondo imposta il proprio gioco come l’azzurro. Che sotto 1-2 concede nuovamente due palle break. Ma l’asso di San Candido non si fa spaventare e le annulla.

Il 2 pari è un film già visto: se l’australiano cala l’intensità, Sinner sale facilmente in cattedra: il break arriva in una manciata di scambi. Avevamo detto ottovolante? Nel game dopo, l’uomo della terra dei canguri, che non arretra di un passo, strappa il servizio a Jannik. E Sinner che fa? Si scompone? Certo che no risale sull’otto volante che lo riporta su: break per lui e testa di nuovo avanti 4-3 e servizio. Poi tutto va come deve andare: Jannik vince il titolo soffrendo: 15esima vittoria di fila in questo 2024 già nella leggenda.

Gioia Bolelli-Vavassori. La coppia finalista agli Australian Open ha vinto l’Atp 250 di Buenos Aires battendo in finale l’argentino Zeballos e lo spagnolo Granollers 62/76(6). E’ il loro primo titolo.

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