Sinner è un rullo compressore: "A Miami per me è sempre speciale"

Battuto il ceco Machac, Jannik è in semifinale nel primo Master 1000 in cui arrivò a giocarsi un titolo

28 marzo 2024
Sinner è un rullo compressore: "A Miami per me è sempre speciale"

Sinner è un rullo compressore: "A Miami per me è sempre speciale"

Il ragazzo che sa soffrire mette i piedi dentro al campo. Su Miami non splende il sole, e non brilla nemmeno il tennis di Jannik, che vince 6-4, 6-2 con Machac dopo una gara da campione "giocata bene nei momenti importanti" dice, con la forza di volontà nel sangue e centra la terza semifinale nel ’mille’ della Florida. Un torneo per lui "importante". Perché? "Ci ho giocato la mia prima finale in un ’master 1000’". Sinner ci prova subito: non vuole farsi sorprendere dal ceco come con O’Connell, e prende lui l’iniziativa. Il cielo è scuro, soffiano bave di vento e c’è un’umidità pazzesca. Mix imperfetto per strappare il servizio al ceco al primo tentativo. Ma il castigatore di Arnaldi ha un tennis solido e facile, è in fiducia dopo aver guadagnato una ventina di posizioni in classifica sul veloce di Miami. Nel pomeriggio i due si sono scaldati assieme, ed evidentemente qualche segreto dall’altoatesino Machac l’ha captato: tanto che il game dopo si riprende il maltolto. Il controbreak mette le ali alla partita mentre crescono i giri del motore, con Sinner che fa saltare tutti in piedi: doppio recupero su altrettanti smash e passante in corsa con rovescio...a una mano, che Machac può solo guardar scorrere. Gli errori non sono pochi, da entrambe le parti: Jannik ha un po’ meno smalto rispetto ai giorni passati e sbaglia più del solito. L’azzurro però ha il solito vizio: sta lì, soffre e alla fine strappa di nuovo il servizio all’avversario e si porta 4-3. Soffre perché viene a tratti travolto dall’aggressività del ceco – che in fondo non ha nulla da perdere - quando serve la seconda. Jannik però gestisce e si porta a casa in 52 minuti il set 6-4.

Alla ripresa il ceco riparte in testa: va sotto 15-40 ma poi si fa coraggio e scende a rete tenendosi stretto il servizio.

Il supporto dall’angolo di Jannik però è continuo a testimonianza del bell’ambiente che si vive in quella squadra. Clima che si è guastato in casa Djokovic invece: il serbo, nel pieno di un momento di crisi ieri ha annunciato di aver interrotto il suo rapporto con la leggenda Goran Ivanisevic. Con il croato in panchina, Nole ha trionfato in 12 slam. Vagnozzi e Cahill hanno invece quasi un potere calmante sull’azzurro, e sono capaci di tranquillizzarlo nei momenti difficili. La svolta sull’1-1, quando il ceco comincia a pagare la condotta di gara spregiudicata e si fa breakkare: nel match metà dei punti di Sinner è costituita dai suoi errori, mentre il rosso piano piano gli monta sopra, senza fare nulla di eccezionale, facendo però valere il peso di quel numero tre accanto al suo nome in classifica per una prestazione che vale il 6-1 finale.

Tempo di semifinale, ora c’è nel mirino il vincente di Jarry-Medvedev, partita che si è giocata nella tarda notte italiana, a giornale già in rotativa.

Gabriele Tassi

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