Sinner batte Fritz alle Atp Finals: semifinale a un passo
L’azzurro vola in testa a un girone grazie a un doppio 6-4 sull’americano
Torino, 12 novembre 2024 – I fantasmi degli Us Open son tornati. Sinner è come il sale su una ferita aperta: batte di nuovo (6-4, 6-4) un Taylor Fritz ancora scottato dalla finale degli Us Open contro l’azzurro, bagnata da quei tre set a zero che hanno spezzato un sogno così vicino quasi da toccarlo. Semifinali sempre più vicine, ma verdetto solo giovedì: l’azzurro potrebbe passare come primo nel suo girone se batterà Medvedev. Rischierebbe di rimanere tagliato fuori solo seperdesse in due set contro il russo e Fritz vincesse in due set il prossimo incontro.
Ieri sera uno contro l’altro due uomini, due vite. L’ereditiero californiano ha un paio di compleanni più dell’azzurro: intanto si è sposato e poi divorziato con figli, si è trovato una fidanzata influencer, Morgan Riddle (ieri rigorosamente in tribuna). Forse un ragazzo cresciuto troppo in fretta, con tante vite fuori dal tennis. Poi c’è il devoto Jannik, al tennis e al lavoro per diventare grandi, con quella casa dolorosamente lasciata alle spalle per 13 anni.
Ma dopo la sconfitta dello Slam americano, Taylor prende esempio: dice di aver imparato molto da quella delusione. E prima del match invece di un allenamento normale si concentra su due colpi, consumando la mattonella del servizio e quella del rovescio per sorprendere il numero uno del mondo. E in campo si vede sin dal primo game, dove taglia persino lo scambio con un’insolita (per lui) smorzata e risponde bene alle bordate di un Sinner generosissimo anche nei recuperi.
Perché a spingerlo c’è una tribuna punteggiata di arancione nella perfetta moda lanciata dai supporter della prima ora, i Carota Boys. E non mancano i tifosi vip: ancora una volta Sonego con la fidanzata, ma anche anche Andrea Pirlo e il giocatore bianconero Nicolò Fagioli (che nel pomeriggio ha palleggiato con Tsitsipas). Senza dimenticare i genitori e il fratello Marc, sempre in piedi nei punti più importanti.
L’azzurro però litiga col servizio. Bassissima la percentuale di prime in campo, a fronte di una seconda spesso attaccata dal suo avversario (solo quando non sfiora i 180 all’ora). Da canto suo invece il californiano appassionato di videogames è impeccabile e serve come alla PlayStation: i suoi turni si risolvono in un battibaleno. Con Sinner alla battuta è un po’ come stare sull’ottovolante: durissimo il settimo game, con Fritz che ha pure una palla break, ma il numero 1 del mondo riesce a dare un colpo di reni quel tanto che basta per tirarsi fuori dalla buca. Quando conta però l’altoatesino non si fa pregare. Accelera sul finale,e avanti 5-4 trova il break decisivo nel momento giusto: cambia tattica a risponde al servizio da oltre 220 all’ora metri oltre la riga, alzando la traiettoria, dandosi il tempo di recuperare il campo per piazzare il colpo vincente.
Resta però una partita complicata. Perché il ragazzo di Santa Fe cresciuto in una specie di riserva per i ricchi ha un braccio alla dinamite, sempre pericoloso quando Jannik non è al 100% al servizio. Un paio di duelli a suon di smorzate sono pennellate di colore in mezzo a scambi corazzati fatti di bordate.
E ancora una volta Sinner azzanna la partita alla gola proprio quando serve. Fritz rivive il film del primo set: si fa breakkare quando è sotto 5-4 e se ne esce a testa bassa dal campo, deluso.
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