Sinner, il campione che non guarda ai record: "Voglio solo scrivere la mia storia personale"

Sei volte ai quarti di finale Slam come Panatta e Berrettini. Kachanov ko, ora c’è Rublev: all’orizzonte una possibile semifinale con Nole

di GABRIELE TASSI -
22 gennaio 2024
Sinner, il campione che non guarda ai record: "Voglio solo scrivere la mia storia personale"

Sinner, il campione che non guarda ai record: "Voglio solo scrivere la mia storia personale"

"Sono nei guai". Rublev strappa un sorriso alla sala stampa e in una frase inquadra il 2024 di un Sinner già al top. L’appuntamento fra i due per la resa dei conti è già in calendario mercoledì: in palio c’è un posto in semifinale agli Australian Open, forse contro Djokovic. I quarti – raggiunti battendo kachanov – già fanno storia: sei come Berrettini e Panatta. Ma il rosso che mastica record resta umile, e dice di guardare poco ai numeri: "Adesso non sto guardando i record, preferisco scrivere la mia storia personale. Sono contento di essere di nuovo nei quarti di finale di uno slam. Sembra abbastanza facile ma è veramente difficile arrivarci". E’ lo spirito di chi in questo 2024 è partito con una sorta di perfetto ’clean sheet’, senza mai lasciare un set per strada. Da inizio major ha mandato casa in fila: Van De Zandshulp, De Jong, Baez, e Kachanov (6-4/7-5/6-3). Un prolungato "ping pong da fondo", così ha inquadrato il match Sinner, a dirla tutta non impeccabile con il servizio: sotto il 50% di prime palle nel parziale iniziale, sotto il 56% nel secondo. "Domani (oggi, ndr) lavoraremo un po’ su quello", annuncia Jannik.

E allora facciamo come il tennista di San Candido, pensiamo alla prossima partita: Andrey, animo da lottatore e colpi potenti, contro Jannik, una sorta di vocabolario del tennis. Da demolire c’è la regolarità de russo, punteggiata dalle accelerazioni di dritto. Da domare il suo spirito da combattente, una missione decisamente nelle corde di Jannik, che da lui ha perso solo quando si è ritirato per infortunio. Lecito pare le carte alla partita che verrà: perché all’orizzonte si potrebbe delineare la sfida delle sfide. Il vincente di Sinner/Rublev affronta quello di Djokovic/Fritz. Il campione serbo ieri ha lasciato solo le briciole a Mannarino, fiaccato da un torneo-maratona, con tanti match ai cinque set. Da dire c’è che Nole 2024 non è parso proprio al top, ma la caratura è quella del campione ed è sicuramente pronto a smentirci tutti.

C’è però la variabile Sinner: l’altoatesino negli ultimi mesi ha collezionato contro di lui la vittoria nei gironi delle Atp Finals e un’altra – pesantissima –, nelle semifinali di coppa Davis. Jannik può giocarsi la finale, con la spinta del pubblico azzurro, e non solo, dalla sua parte.

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