Sinner, il ritorno sarà in salita . Nodo allenamenti e dubbi dei rivali
Fino al 13 aprile vincoli alla preparazione. Medvedev: "Spero che tutti possano avere il suo trattamento"

Jannik Sinner, 23 anni, potrà tornare in campo il 4 maggio dopo la sospensione
Il peso che si è tolto è enorme, semplicemente titanico averlo sopportato per quasi un anno infarcendo di trionfi un’angosciosa attesa. Ma la strada di Jannik Sinner, accordatosi con la Wada per uno stop di tre mesi per la maledetta contaminazione da Clostebol, non è perfettamente in discesa: sia prima che dopo il 4 maggio, data che segnerà il suo possibile rientro agonistico.
Stare così a lungo senza partite – l’ultima è stata la finale vittoriosa contro Zverev in Australia il 26 gennaio – è un handicap innegabile, anche senza guai fisici. Questione di tensione emotiva e muscolare, di abitudine all’agone che si riduce perché l’allenamento non potrà mai replicare l’intensità complessiva della competizione. E pure la preparazione avrà i suoi ostacoli. La sospensione prevede infatti che Jannik non possa allenarsi con tesserati e in sedi di tornei fino al 13 aprile. Il divieto obbliga in sostanza ad avere come sparring partner degli ex giocatori e scegliendo campi di circoli privati, ma la limitazione contribuisce a mettere ulteriore distanza fra Sinner e il livello di gioco a cui era abituato esprimersi.
Questi saranno mesi che si trascineranno la grande incognita del rendimento del numero uno al rientro, che sarà inevitabilmente agli Internazionali di Roma, dove i tifosi non vedono l’ora di riabbracciare il fuoriclasse. Tornare sulla terra rossa non sarà però semplice – è la superficie su cui finora il campione azzurro ha vinto di meno – ma almeno potrà dedicarsi al rosso da subito, dovendo saltare il ’Sunshine double’ americano sul cemento.
Ma c’è soprattutto un avversario inatteso all’orizzonte di Jannik, che pure ha raccolto con merito sin qui solo elogi nella sua carriera per l’atteggiamento tenuto in campo. Si tratta dell’improvvisa diffidenza che si è diffusa nell’ambiente dopo il patteggiamento. L’ambiente della racchetta ha in generale mal digerito l’accordo per lo stop di Sinner con l’Agenzia Mondiale Antidoping. A parte il solito Kyrgios, duri sono stati i commenti di Kafelnikov, Wawrinka, della stessa Ptpa fondata da Djokovic che ha parlato di "mancanza di rispetto e di trasparenza", invocando un trattamento univoco per tutti i giocatori. Ieri poi è intervenuto un grande rivale del nostro, Daniil Medvedev: "Questo è un argomento su cui si può discutere per delle ore – ha detto il russo –. Di certo, spero che nelle prossime occasioni possa succedere lo stesso, che sia un precedente e che tutti possano fare lo stesso. Spero che le prossime volte i giocatori possano avere lo stesso trattamento. Mi auguro che tutti abbiano il diritto di rappresentarsi, sarebbe un brutto segnale se venisse permesso solo a lui".
"Sempre più rispetto per te – scrive invece Andrea Vavassori rivolgendosi a Jannik, suo compagno in azzurro e amico –. Tornerai più forte e inc... di prima".
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