Sinner, l’attesa del saggio. Tutto per stregare Roma

Jannik ha recuperato altri 200 punti a Djokovic pur ritirandosi a Madrid. Una settimana per trattare il problema all’anca e rilanciarsi al top.

di PAOLO GRILLI -
3 maggio 2024
Sinner, l’attesa del saggio. Tutto per stregare Roma

Sinner, l’attesa del saggio. Tutto per stregare Roma

Un campione si può riconoscere anche dalla maturità di certe scelte, a costo di risultare impopolare. Jannik Sinner avrebbe voluto più di ogni altra cosa giocare i quarti di finale a Madrid, fiutando il profumo dell’ormai ennesimo titolo. Ma poi, l’anca dolorante ha continuato a mandargli inquietanti segnali, anche nel match vinto contro Khachanov. Ed ecco allora il Rosso dei sogni defilarsi per riposarsi tre giorni. Pensando poi che c’è Roma dietro l’angolo, con quegli Internazionali che gli faranno puntare addosso ogni riflettore.

La progettualità, la lucidità sono doti imprescindibili delle stelle durature dello sport, e il 22enne numero 2 al mondo, sin qui, di scelte ne ha sbagliate ben poche. A Parigi Bercy, all’inizio del novembre scorso, si era ritirato prima di giocare gli ottavi: troppo pesanti gli orari imposti ai giocatori di quel Masters 1000 indoor per pensare di non rischiare dal punto di vista fisico ed emotivo, e così il nostro fece le valigie. Sappiamo poi che cosa gli ha riservato quel mese d’oro tra Finals e Coppa Davis.

Del resto, nel prestigioso torneo della capitale spagnola il fuoriclasse di Sesto è riuscito in ogni caso a rosicchiare altri duecento punti a Re Djokovic in classifica, e l’operazione sorpasso conosce giusto un lieve ritardo.

Tecnicamente, non sarà più possibile, al Foro Italico. Ma poi che importa? Sarà subito attuabile al Roland Garros, e la prospettiva di una incoronazione magari doppia – titolo e vetta Atp – nel tempio della terra rossa non è un’immagine niente male.

Il problema all’anca è una spia da non sottovalutare. "Alcuni studi hanno mostrato che fino al 62% dei giovani tennisti d’elite possa essere a rischio per l’impingement femoroacetabolare", dice Andrea Bernetti, vice presidente di Simfer, Società italiana di medicina fisica e riabilitativa.

A cosa è dovuto questo ricorrente problema nei tennisti? Al movimento del dritto effettuato sempre più in posizione ’open’ con le articolazioni di anche e piedi parallele alla rete, per risparmiare tempo nel colpo. Non solo Murray ha sofferto di patologie all’anca. Ma anche Kuerten, Hewitt, Haas. E ieri a Madrid, a proposito di acciacchi, nei quarti è uscito di scena per un guaio agli adduttori Daniil Medvedev, il n.4 del ranking che dopo aver perso il primo set 6-4 contro il ceco Jiri Lehecka ha alzato bandiera bianca.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su