Sinner batte McDonald col brivido: agli Us Open la ripartenza del campione

Prima gara dopo il caso doping, allo Us Open Jannik paga la tensione ma batte l’americano: “La prima partita non è mai semplice per nessuno, c’è ancora tanto su cui lavorare”

di GABRIELE TASSI
27 agosto 2024

New York, 27 agosto 2024 – La bufera, l’angoscia nella solitudine del numero primo. Si è vista tutta la pesante cambiale dell’ormai archiviato caso doping nella prima partita di Sinner agli Us Open. Ci risiamo: Jannik soffre, si rialza e poi vince contro Mackenzie McDonald 2-6, 6-2, 6-1, 6-2.

Ma l’impatto choc con la partita ha la faccia di 10 palle break concesse e un set perso. Un 6-2 per l’americano figlio di un tennis senza timori reverenziali, ma anche di un Sinner frenato dalla tensione: troppi errori e pochi vincenti, con un parziale di punti che pende in modo imbarazzante dalla parte dell’avversario. A inizio secondo parziale l’azzurro sembra toccare il fondo. Viene breakkato nuovamente, ma è una doccia fredda che lo sveglia dal sonno delle paure.

Jannik Sinner è al secondo turno degli Us Open
Jannik Sinner è al secondo turno degli Us Open

Come per magia i piedi si avvicinano alla riga di fondo e la palla esce meglio dalla racchetta. L’altoatesino fa il lavoro da numero uno – questa volta per davvero – lasciando solo le briciole a McDonald, travolto dalle bordate di chi adesso, oltre che dalle indagini per l’assunzione involontaria di Clostebol si sente finalmente assolto anche dal campo. Il match point, arrivato dopo una partita di sofferenza, assomiglia a un taglio col recente passato, un primo e un ultimo punto da cui ripartire. Perché c’è sempre una nuova partita da giocare. “Ho cercato di rimanere lì con la testa, c’è ancora molto da migliorare”, ammette a fine match. Al secondo turno troverà l’americano Michelsen, già incontrato e battuto a Cincinnati.

“Ho provato a stare concentrato, può succedere di ritrovarsi sotto, poi ho alzato un po’ il livello – ha detto a fine match ai microfoni Sky -. C’è spazio per migliorare, la prima non è mai semplice, mi sentivo un po’ contratto, ma questa è la cosa più bella nel tennis: gestire e far sembrare normali le cose difficili. Vediamo dopodomani come gioco”

E sul piano tattico: “Devo servire meglio e in modo più intelligente, mi ero bloccato tatticamente, credo che siano dettagli che fanno la differenza”.

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