Sinner nell’Olimpo dei maestri: via alla scalata. Tsitsipas (o Hurkacz) per dettare subito legge

Atp Finals, alle 14.30 l’esordio a Torino. Il greco è acciaccato, pronto il polacco: ma Jannik ora non teme più alcun avversario

di PAOLO GRILLI -
12 novembre 2023
Sinner nell’Olimpo dei maestri: via alla scalata. Tsitsipas (o Hurkacz) per dettare subito legge

Sinner nell’Olimpo dei maestri: via alla scalata. Tsitsipas (o Hurkacz) per dettare subito legge

Il poncho sfoggiato alla vigilia delle Finals torinesi da Stefanos Tsitsipas non ha portato bene al greco, a rischio siesta forzata nel torneo dei maestri, per un riacutizzarsi del dolore al gomito destro.

Oggi alle 14.30 è lui l’avversario di Jannik Sinner per un esordio che, in ottica azzurra, ha il profumo della consacrazione. L’altoatesino, già protagonista dell’evento nel 2021 per via del ko di Matteo Berrettini, si presenta alla kermesse dei migliori al mondo con le credenziali per arrivare fino in fondo. Il suo tennis è un concentrato di solidità e qualità, non certo distante da quello del fenomento Djokovic che Jannik si ritrova nel Girone Verde.

’Nole’ è l’unico vero spauracchio per il nostro, che ha perso tutte e tre le sfide con i campionissimo serbo. La semifinale nell’ultimo Wimbledon fu una lezione: ma poi Sinner ha preso il volo, grazie alla nuova impostazione di movimento nel servizio, a una sicurezza guadagnata in ogni fase dello scambio, e a un’autostima che alberga solo nell’animo dei veri campioni.

Jannik, contro ’Tsitsi’ (n.6 Atp) avrebbe comunque i favori del pronostico. Perché è sotto 5-2 nei precedenti, ma ha vinto nettamente l’ultimo, sul veloce di Rotterdam. Quanto agli scontri col possibile sostituto dell’ellenico, Hubert Hurkacz, siamo 2-2 e anche qui Jannik si è aggiudicato con autorità l’ultimo confronto sulla terra di Montecarlo: un altro tabù infranto dal nostro Rosso, che aveva perso contro il polacco la finale di Miami nel 2021.

In serata, non prima delle 21, Djokovic-Rune. Il numero uno metterà subito alla prova le velleità del danese, altro predestinato del tennis mondiale. Proprio come Jannik. Holger ha una naturale improntitudine in campo, tale da non renderlo il più amato dai colleghi-avversari. Ma il fattore empatia non conta, a certi livelli.

La sensazione è che proprio contro la scandinavo, Jannik possa giocarsi le chances per prendersi almeno il secondo posto nel girone. Il giovane Holger – ha un anno meno dell’azzurro – si è aggiudicato entrambi i confronti con Sinner, tra cui la dolorosa semifinale dell’ultimo Montecarlo. Scalare la montagna ’emotiva’ rappresentata da Rune è il prossimo esame per la nostra stella. Che non vede l’ora, perché la sfida è il suo pane, e il sogno è quel trono che da Torino si vede benissimo.

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