Sinner, a Roma giovani tifosi in delirio: autografi e scene da rockstar
Jannik ha fatto tappa negli stand di alcuni sponsor: in mille lo attendevano in fila da ore per un selfie o un autografo
Roma, 7 maggio 2024 – Lui ha i capelli come il cantante dei Simply Red, ma le scene che si scatenano quando c’è in giro Jannik Sinner somigliano di più a quelle dei Duran Duran. Peccato che la maggior parte dei ragazzini che oggi hanno dato l’assalto agli stand degli sponsor di Sinner, dove Jannik è passato per firmare autografi e fare selfie, non sappia di che cosa stiamo parlando, a livello di produzione artistica.
Ma si possono fidare: le scene vicine a un’isteria collettiva che abbiamo visto da vicino al Foro Italico in un tranquillo giorno nel quale Sinner, infortunato, neanche poteva giocare, ricordano l'assalto delle fans alle band storiche della musica rock. Erano un migliaio i suoi tifosi a spingere sulle transenne per vederlo da vicino, toccarlo, a qualche ragazza è basta anche l’illusione, “Amore, hai visto che mi ha guardato, oddio?”.
Si sono messi in fila già a partire da un paio d’ore prima, troppi per essere accontentati: nel primo stand, quello della Pigna, sono riusciti ad avere l’autografo in cinquanta, poi Sinner si è spostato allo spazio di Fastweb e quindi a quello di La Roche-Posay. Mercoledì (domani) probabilmente si replicherà, poi Sinner lascerà Roma per riposarsi e cercare recuperare al meglio dall’infortunio all’anca che gli ha impedito di scendere in campo al Foro Italico. Partirà per Monte-Carlo per poi dirigersi a Torino dove affiderà la sua anca destra alle cure dello Juventus medical. E' il prestigioso centro di riabilitazione a cui il coach Vagnozzi lo ha affidato da metà del 2022.
L’affetto del tifo, composto in larga parte da giovanissimi, è stato qualcosa di travolgente: senza il servizio d’ordine chissà come sarebbe finita, anche se una ragazzina ha dovuto fare ricorso alle cure mediche perché salendo sulle spalle di un genitore ha perso l’equilibrio battendo la testa contro la vetrata di uno stand vicino.
Alla fine tutto è filato liscio, una grande festa collettiva nella quale Jannik ha mostrato la solita disponibilità con tutti, obbedendo anche alle richieste del servizio d’ordine nei trasferimenti: “Non ci fermiamo, continuiamo a camminare, sennò è finita”. Arrivato verso le 16, Sinner si è intrattenuto per un’ora abbondante nel complesso, tra i tre stand.
Tutti forse no, ma tantissimi dei suoi tifosi presenti sono tornati a casa contenti, ognuno col suo trofeo. Che sia una firma, una foto o l’illusione di uno sguardo.
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