Sinner, sei già leggenda: raggiunto Panatta. Alcaraz vede rosso, Jannik quarto al mondo

Pechino, l’altoatesino stende il baby campione e riscrive la storia azzurra dopo 47 anni di attesa. Oggi la finale con Medvedev

di PAOLO GRILLI -
4 ottobre 2023
Sinner, sei già leggenda: raggiunto Panatta. Alcaraz vede rosso, Jannik quarto al mondo

Sinner, sei già leggenda: raggiunto Panatta. Alcaraz vede rosso, Jannik quarto al mondo

Dai giorni del gelo azzurro con il no alla Davis, alla calda ventata di gloria, quella che fa rima con storia. Jannik Sinner è semplicemente un campione, uno che può dividere per le sue scelte, ma che poi mette d’accordo tutti quando scende in campo. Perché battere Carlos Alcaraz per la quarta volta in carriera non è meno importante che arrivare al quarto posto del ranking Atp, exploit che ora lo appaia al mito Panatta – un’attesa durata 47 anni – e certifica la sua grandezza. Meno potente e pure meno mediatico di un Berrettini, meno estroso di un Musetti, l’altoatesino scala altri due gradini verso il tetto del mondo con una prestazione superba in semifinale a Pechino, stendendo il predestinato: lo spagnolo di un anno più giovane che l’ebbrezza del trono mondiale l’ha già provata, ma che soffre terribilmente il gioco del nostro. Il 7-6, 6-1 di ieri dice tutto, quando vede il Rosso, Carlitos è matato.

Jannik aggiunge tassello a tassello, sempre mirando a un orizzonte di capolavori. A ventidue anni ha già vissuto molte vite. L’infanzia sui monti, dove già si era capito che la sua palla naturalmente pesantissima, quasi un ossimoro in uscita dalla sua esile figura, lo avrebbe portato lontano. Poi, gli anni sotto la guida di Riccardo Piatti a Bordighera, per scoprirsi già grande e volare alto. Quindi, la scelta per i più intempestiva di lasciare il maestro per affidarsi a Simone Vagnozzi e Darren Cahill, rilanciando le ambizioni. Solido e costante, placidamente roccioso come le sue Alpi: Sinner sembra avere nella tenuta il suo unico vero avversario verso il top. Ma pure questo è un aspetto su cui amerà lavorare, così come quel servizio che ora lo sostiene sempre, come quel gioco a rete che continua a stuzzicarlo.

Oggi alle 13.30 c’è Medvedev da battere in finale in Cina, proprio chi lo precede nella classifica e vanta pure un tremendo 6-0 nei precedenti. Ma chi ha appena fatto la storia è per definizione allergico a ogni timore. Certo, Pietrangeli (numero 3 al mondo quando la graduatoria non era ancora stilata al computer) e Panatta sono ancora un gradino più su rispetto a Jannik. Hanno entrambi vinto il Roland Garros, il primo per due volte, ma la statura di leggende è stata conferita loro dalle imprese con l’Italtennis, quella del trionfo in Davis del 1976 in cui furono rispettivamente capitano non giocatore e mattatore in campo.

Sinner dovrà mettersi in pari con l’azzurro, e ha tutto il tempo per farlo. Alle Finali di Davis a Malaga si aprono nuovi spazi per acquisire già lo status di mito, ancora prima ci sono le Finals Atp, per le quali il ragazzo di Sesto è quasi qualificato. L’Olimpo è lì, e per raggiungerlo il numero quattro, come sempre, si farà in quattro.

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