Sinner, terra di rivincita. Il Rune-show non fa paura e Jannik resta numero due. Ora Tsitsipas in semifinale
Holger litiga con l’arbitro, l’altoatesino non si distrae. A Montecarlo alle 13,30
La misura del campione si legge in questo 2024 scintillante. Venticinque vittorie (con quella di ieri su Rune) su 26 partite giocate da inizio anno: i numeri mettono Sinner lì tra i grandi, perché c’erano riusciti prima di lui solo Connors, Borg, Lendl, Mcnroe, Federer e Djokovic. Jannik si gusta freddo il piatto della rivincita contro il danese (6-4, 6-7, 6-3) che sui campi del principato lo scorso anno gli negò la gioia di giocarsi il titolo. Dodici mesi dopo tutto cambia, con il 22enne di Sesto Pusteria più maturo nei colpi e nella mente. E’ lì che la spunta "in una partita molto fisica" per sua stessa ammissione, una sfida durissima di quasi tre ore, in cui fallisce pure un paio di match point. Lui incassa bene, perde il secondo set un po’ sprecando, ma poi, dopo la vittoria finale dice: "Può capitare di sbagliare". Maturità da numero 2, sì, perché raggiungendo la semifinale come l’anno scorso, Jannik consolida la sua posizione in classifica e ora comincia la discesa verso il numero 1, con pochissimi punti da difendere e l’opportunità di una zampata su Djokovic al Roland Garros. Contro Holger è un trionfo di testa e di fisico se nel primo set l’azzurro è bravo a trovare nel momento perfetto la via del break, nel secondo non è sufficientemente cinico da sfruttare le opportunità per chiudere il match.
Nel mezzo il danese le prova tutte per scardinare le sicurezze di Jannik: litiga col pubblico (praticamente tutto a favore del ‘rosso’), gli fa un gesto come per dire: ‘parlate troppo’. Poi discute pure con l’arbitro che lo riprende, si va a sedere, chiama il supervisor e interrompe il match. Insomma uno show che avrebbe fatto male alla continuità di gioco di tutti. E infatti il break che pareva già in tasca dell’azzurro svanisce e Rune si prende il parziale al tie break.
Ma Sinner è davvero di un altro pianeta dice: "Ho guardato solo me stesso, può succedere in campo. Non vedo nulla di sbagliato, può creare il caos. Fa parte del processo di apprendimento, sono cresciuto ancora. Mi sono concentrato sulla partita". Resta lucido, sventa il pericolo di due palle break contro, poi è lui, al quinto game e strappare la battuta a Holger, dando il colpo di grazia alla partita. Sportivo fino in fondo e con la testa già alla semifinale, taglia corto pure l’intervista per rimettersi a lavorare a testa bassa. Sì, perché alle 13,30 (diretta Sky) c’è un ritrovato Tsitsipas, il dio greco due volte campione a Montecarlo, che vuol tornare sulla cima dell’Olimpo. Ieri ha battuto in due set netti Kachanov, ma il suo tennis pare decisamente meno completo rispetto a quello di Jannik.
Da una prova di maturità all’altra. Matteo Berrettini non ha fretta, e decide di ritirarsi dall’Atp 500 di Monaco di Baviera: "Sto bene", ci tiene a sottolineare, ma dopo mesi di passione dovuti all’infortunio the ’Hammer’ non vuole strapazzarsi, e putna dritto al master mille di casa, a Roma, dove già lo aspetta una bella wild card. Finisce ai quarti di finale la corsa di Simone Bolelli e Andrea Vavassori a Montecarlo: eliminati in due set 6-3 7-6 (7-4), in un’ora e 24 minuti di partita, dalla coppia formata dal salvadoregno Marcelo Arevalo e dal croato Mate Pavic.
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