Successo a Bangalore. La zampata di Napolitano

Il 29enne torna a vincere sul circuito challenger dopo sette anni e mezzo. Il trionfo sul cemento indiano arriva in rimonta sul coreano Hong Seong-chan. .

di SILVIO DE SANCTIS -
21 febbraio 2024
Successo a Bangalore. La zampata di Napolitano

Successo a Bangalore. La zampata di Napolitano

Ci sono voluti addirittura sette anni e mezzo a Stefano Napolitano per tornare a riassaporare la gioia della vittoria sul circuito challenger. Il ventinovenne biellese, che da qualche mese si allena nel Milanese, a Baranzate, al “Cantera Tennis Team“ diretto dall’ex pro Ugo Pigato, vantava, nella personale sala dei trofei, il titolo vinto nel novembre 2016 sul terreno indoor di Ortisei e nulla più. Due giorni fa, sul cemento indiano di Bangalore, ha chiuso un digiuno durato un’eternità battendo in rimonta il coreano Hong Seong-chan per 4/6, 6/3, 6/3.

Nella stessa settimana ha dato prova di tenacia e fame: ben tre incontri su cinque vinti al terzo set, un tuffo a terra con gli occhi luccicanti dopo il punto conclusivo della finale. Emozioni forti, dopo tante sofferenze e poche gioie in dieci anni di carriera. La carriera giovanile sembrava riservare un roseo futuro a Stefano, da molti ritenuto anche più forte dei corregionali Sonego e Vavassori. Napolitano faceva parte di una nidiata comprendente Gianluigi Quinzi, Matteo Donati e Filippo Baldi, destinata a rilanciare le italiche ambizioni. I fatti hanno poi scritto una storia diversa, con i tre compagni che hanno già concluso per motivi diversi la loro carriera. E pure Napolitano ha rischiato di far loro compagnia. Anzi, addirittura di precederli quando, raggiunto nel 2017 il best ranking al numero 152 Atp dopo cinque finali challenger perdute e l’unico trionfo conquistato in Alto Adige, sono cominciati una lunga serie di guai fisici.

Il principale è stato un fastidioso infortunio al gomito destro, che lo ha costretto ad un complicato intervento chirurgico a inizio 2020, proprio quando il covid faceva capolino nelle case degli italiani. Poi un lungo percorso di recupero, ulteriormente complicato da ripetute fermate, con conseguente perdita di fiducia, tanto da sprofondare oltre il 500° posto in classifica nel 2022. Approdato in Lombardia, si è affidato alle cure tennistiche del nuovo progetto coordinato dall’ex pro Pigato, che gli ha affiancato Giacomo Oradini dal punto di vista tecnico e Flavio Di Giorgio sotto il profilo della preparazione atletica. Nel 2023 sono arrivate due qualificazioni per il tabellone principale nei Masters 1000 di Roma e Shanghai, uniti a buoni piazzamenti challenger. All’inizio di questa stagione ha affrontato con decisione le qualificazioni degli Australian Open, dove è arrivato ad un passo dal centrare la promozione per il tabellone principale, perdendo al terzo e decisivo turno dallo slovacco Lukas Klein. La successiva tournèe indiana gli ha regalato i quarti di finale a Chennai e il successo di Bangalore, utili alla risalita fino alla posizione n°160 Atp, otto soli gradini sotto il proprio record, ma con tanta esperienza in più per alzare l’asticella, verso una top-100 che il suo tennis dimostra di possedere.

Questa settimana il suo viaggio è proseguito nel 100mila dollari di Pune, dove ha esordito contro la wild card locale Ramkumar Ramanathan e ha perso 7/6, 7/6. Anche la località francese di Pau offre un altro 100 mila dollari sempre sul cemento, dove Mattia Bellucci è iscritto al via e incontra al primo turno il francese Matteo Martineau.

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