Us Open, l’aria strana di New York. I tennisti protestano: "C’è puzza di marijuana"

Gli atleti si lamentano dell’uso di ‘erba’ sugli spalti: non si respira. Zverev: "Sembra il salotto di Snoop Dogg". Nello Stato cannabis legale dal 2021

di PAOLO FRANCI -
30 agosto 2023
Il campione di tennis Alexander Zverev, nato nel 1997 ad Amburgo, ha vinto 20 tornei del circuito maggiore

Il campione di tennis Alexander Zverev, nato nel 1997 ad Amburgo, ha vinto 20 tornei del circuito maggiore

New York, 31 agosto 2023 – “Tutta la collina odorava di vittoria". La frase simbolo del colonnello Kilgore-Robert Duvall nel film cult Apocalypse Now , possiamo oggi riadattarla alla bisogna degli Us Open. Perché lì, dicono i giocatori, l’odore della vittoria sa fin troppo di marijuana. In realtà è un po’ tutta New York che puzza di ’canne’, per dirla a modo nostro, da quando la cannabis è stata legalizzata - era il 2021 - nello Stato di New York, così come accade in altri 14 stati americani. Le persone di età pari o superiore a 21 anni possono fumare o ’svapare’ cannabis in un gran numero di luoghi in cui è consentito fumare del tabacco. E allora, vuoi che qualche bella ventata di quelle che un po’ ti sballano non arrivi là dove ci si gioca un titolo Slam? Suvvia. Dai, può capitare, e allora, per dirla alla Alexander Zverev: "Oh mio Dio, in realtà c’è lo stesso odore ovunque qui dentro - riferendosi alla venue newyorkese - l’intero posto puzza di erba. Il campo 17 odora come il salotto di Snoop Dogg...", chiamando in causa il rapper americano che ha sempre mostrato un’autentica passione per la cannabis.

Sui venti newyorkesi che non inneggiano alla sobrietà si è soffermata anche Tatjana Korpatsch, anche lei col dito puntato sul campo 17, dove evidentemente l’erba non è solo quella del prato, anzi: "Al campo di allenamento è stato peggio. Non riuscivo più a respirare, non riuscivo più a continuare a giocare e sono dovuta scappare", ha rivelato. Maria Sakkari, in corto circuito prolungato dal punto di vista dei risultati ed eliminata dalla spagnola Masarova al primo turno, ha raccontato di aver sentito anche lei il forte "odore di cannabis, ma non è stato quello a determinare il mio ko, si sentiva ma vicino abbiamo un parco e la gente lì può fare quello che vuole", ha sottolineato con ampio respiro (è il caso di dirlo) democratico. Il francese Mannarino ha raccontato di una divagazione di fragranze "nei quattro angoli del campo", dalle ’canne’ fino alla "mer...".

Lo scorso anno era stato Nick Kyrgios a lamentarsi dell’odore di marijuana durante il match con Bonzi rivolgendosi all’arbitro Jaume Campistol:"Puoi ricordare che non ci si fanno le canne in tribuna? Non proprio l’ideale per uno che corre qua e là per il campo e io ho pure l’asma!". Campistol prima disse che forse era l’odore che arrivava dalle cucine, poi cedette all’insistenza di Kyrgios, con un annuncio al microfono: "Signore e signori, vi ricordo che non si può fumare in campo...". Né Kyrgios né Campistol si resero conto che quell’odore proveniva in realtà dal vicino Corona Park. Perchè a volte l’erba del (parco) vicino non è soltanto più verde, ma anche più puzzolente.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su