Wimbledon, Musetti lotta ma cede in tre set a Djokovic: serbo in finale con Alcaraz

Lorenzo e Nole fanno divertire il centrale, ma i punti importanti sono del serbo che vola in finale dopo tre set. Sarà ancora sfida con Alcaraz

di MANUEL MINGUZZI
12 luglio 2024
BRITAIN TENNIS

BRITAIN TENNIS

Londra, 12 luglio 2024 - La finale di Wimbledon sarà la riedizione di quella dell'anno passato. Novak Djokovic ha prevalso in semifinale su Lorenzo Musetti per tre set a zero e affronterà Carlos Alcaraz, ma la partita è stata molto più combattuta a dispetto del risultato. L'azzurro ha lottato con grinta, dignità, coraggio nonostante di fronte ci sia stata una delle migliori versione serbe. I punti importanti, tra colpi spettacolari, sono stati di Djokovic che così ha chiuso, dopo quasi tre ore, per 6-4 7-6 6-4. Per Musetti un paio di occasioni, nel secondo set quando era avanti di un break e nell'ultimo game quando avrebbe potuto strappare il servizio a Nole e allungare la partita, ma nel complesso non può rimproverarsi nulla. Djokovic è tornato Djokovic e ha vinto con merito.

Il primo set

Rovescio a una mano contro rovescio a due mani, Musetti-Djokovic è la sfida della diagonale sinistra, sui colpi migliori di entrambi. L’eleganza di Lorenzo contro la solidità di Nole, uno scontro generazionale. Il serbo, nonostante quattro giorni di inattività per il ritiro di De Minaur, parte con poche sbavature, concentrato, concreto e attento in risposta. Il primo momento di pericolo arriva sul 3-2 Djokovic, quando Musetti va sotto 0-40 per le prime palle break della partita. Il serbo concretizza la seconda al termine di uno scambio interminabile con un diritto sulla linea e una volèe con la stessa sorte: 4-2. Sono game di tennis spettacolo per Djokovic che ha approcciato con l’atteggiamento delle partite importanti, memore del fatto che Musetti in un paio di circostanze lo aveva impensierito in passato. Djokovic sale 5-2, ma Musetti non perde la testa e resta attaccato al parziale, accorciando sul 5-3 e poi conquistandosi una palla break nel nono game. Lorenzo è lesto a sfruttarla e piazza un diritto lungo linea che vale il 5-4, mostrando ottimi segnali di crescita mentale. Ma Djokovic è Djokovic e alla fine, sfruttando un paio di errori di Musetti, piazza l’affondo decisivo per incassare il primo set 6-4.

Il secondo

L’inizio di secondo set è fenomenale. Musetti si prende subito il break al primo game con uno scambio immaginifico, prima difendendo con un lob sulla linea, poi con due rovesci lungo linea da manuale. Applausi sul centrale. Nole reagisce subito e si conquista una palla del contro break, annullata da una buona palla di servizio di Musetti. Il game è lungo e Musetti ne deve annullare un’altra, ma alla fine riesce a tenere la battuta: 2-0. Il quarto game è arte pure per Lorenzo che chiude con un passante di rovescio in corsa che vale il prezzo del biglietto e il 3-1. Non è comunque sufficiente per tagliare fuori Nole dal set e infatti sul 3-2 ci sono tre palle del contro break. Il serbo non commette errori, Musetti invece è troppo lontano dal campo e con una risposta fulminante è tre pari. Il set si complica, Djokovic continua la sua pressione, Musetti invece è difensivo e per uscire dalla ragnatela ha bisogno di colpi rischiosi e di talento. L’ex numero uno del mondo completa la rimonta e sale 3-4. I due tennisti non mollano di un centimetro e ogni game assume i contorni della battaglia, a volte anche furiosa. Sul cinque pari, Musetti ha una mezza chance con il 15-30 che mette pressione a Nole, ma il serbo ne esce con tre ace consecutivi a spegnere ogni velleità. Lorenzo ha un sussulto di orgoglio e annulla un set point nel game successivo, trascinando il set al tiebreak, ma qui emerge l’esperienza di Djokovic che si prende i primi tre punti e non si volta più per chiudere 7-2 e volare due set a zero dopo quasi due ore di gioco molto combattute.

Il terzo set

Il secondo set perso è un brutto colpo per Musetti, il quale continua a lottare ma già a inizio terzo, dopo uno scambio spettacolare da 20 colpi, capitola sul passante di rovescio di Djokovic. E Musetti aveva già annullato una prima palla break in precedenza. C’è un Everest da scalare e non ci sono le premesse per farcela con un Nole così attento, preciso, concreto. Emerge anche il primo nervosismo di Musetti, il cui labiale è chiaro ‘non sbaglia mai’, in relazione alla solidità dell’avversario. Sono i prodromi della sconfitta, anche se Lorenzo non esce totalmente dal campo. Nole va due a zero con break e non molla l’osso nemmeno al terzo game, ma Musetti sfrutta il servizio per accorciare sul 2-1. Il serbo martella e prende righe senza soluzione di continuità e non concede chance a Lorenzo di rientrare. A Musetti non si può rimproverare granché al cospetto di una versione così scintillante di Djokovic, e infatti riesce a trascinare un po’ più avanti anche il terzo set nonostante i continui colpi da campione del serbo: 4-3. Tra percentuali di prime palle, serve and volley e rovesci sulla linea, Djokovic sale sul 5-3 mettendo ulteriore pressione sulle spalle di un Musetti ancora presente in campo ma appeso a un filo. Al nono game l’azzurro scende agli inferi con tre errori di diritto che aprono a Nole altrettanti match point, ma Lorenzo li annulla tutti, con coraggio, soprattutto il secondo con una seconda di servizio sulla linea e trascina il parziale sul 5-4 in suo sfavore. Musetti ha una occasione finale, l’ultima, con una palla break conquistata con merito, ma sprecata con un brutto diritto a rete, forse il vero errore grave della sua partita. E allora Djokovic sente l’odore della preda e chiude dopo quasi tre ore di gioco per 6-4 7-6 6-4. Sarà ancora finale con Carlos Alcaraz.

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