Alessandra Campedelli riparte: "Aiuterò le donne del Pakistan con il volley"

Dopo l’esperienza in Iran è la nuova ct della nazionale femminile. "Ma stavolta sarà tutto diverso"

di DORIANO RABOTTI -
7 febbraio 2024
"Aiuterò le donne del Pakistan con il volley"

"Aiuterò le donne del Pakistan con il volley"

Dall’Iran al Pakistan, il viaggio è più mentale che fisico. Anzi, culturale: Alessandra Campedelli riparte nel suo giro del mondo per aiutare le donne attraverso lo sport. L’allenatrice trentina ha appena siglato l’accordo con la federazione di volley del Pakistan, diventerà ct della nazionale femminile. E a differenza dell’esperienza in Iran, da dove è tornata delusa quando ha capito che le barriere culturali erano più alte di un...muro dei russi, stavolta non dovrà indossare il velo: "E neanche le ragazze, solo chi vorrà per scelta propria".

Alessandra, che cosa farà?

"Vado ad allenare la nazionale femminile, ma stavolta sarò supportata da un’associazione, la Empowerment Sport Academy, della quale fa parte anche Giovanni Guidetti che da anni vive e allena in Turchia. Associazione che ha una mission precisa".

Quale sarebbe?

"Quella di migliorare il livello della pallavolo, ma soprattutto di lavorare sullo sport per aiutare le donne in Pakistan. Un amico ha usato un’espressione, nel suo libro Apartheid femminile, che mi sembra adatta: vorrei poter essere una ’bomba micidiale potenziale per il cambiamento positivo’…Sono contenta che Giovanni abbia pensato a me. La mia esperienza con le donne musulmane aiuta, ma in Pakistan non è obbligatorio essere donna per allenare una squadra femminile, hanno avuto ct cubani e canadesi".

Quanto starà in Pakistan?

"Partirò il 19 febbraio e tornerò il 19 giugno. Ho preso l’aspettativa dalle scuole medie di Villa Lagarina, ci tengo a ringraziare la mia dirigente scolastica, Tiziana Chemotti".

Tornò dall’Iran scottata. Che cosa la spinge ora?

"Una donna non ha tante opportunità, non ho scelto tra mille opzioni. Ma credo di poter fare al meglio quello che ho già provato a fare in Iran. Poi la situazione è molto diversa, per la presenza della Academy. E io cercherò di non ripetere gli errori del passato, lavorerò in un contesto difficile per portare una piccola goccia al miglioramento della condizione femminile".

Sentiva il peso dell’incompiuta?

"Assolutamente sì, non ho potuto dare quello che volevo ed era la prima volta in vita mia che non portavo a termine il compito. Era una ferita aperta"

Ha già visto la realtà in cui dovrà lavorare?

"Non ancora, ma mi fido di Giovanni Guidetti che ha conosciuto le giocatrici, ospitate per 15 giorni ospiti dal Vakifbank Ankara. Sono sicura che faranno di tutto per farmi stare bene. Vivrò a Islamabad, è una città occidentalizzata. Conosco l’ambiente perché quando giocavo nella nazionale di hockey su prato andammo in India".

In famiglia che cosa dicono?

"Un po’sono sorpresi, dall’altra neanche tanto perché sanno che ogni tanto ho bisogno di uscire dalla zona di comfort. Il mio compagno Lanfranco verrà a trovarmi, i figli sono impegnati con i loro campionati".

Ha imparato a fregarsene dei commenti e dei social?

"No. Han già iniziato, qualcuno dice che vado per soldi, ma non non può essere mai questo il motivo per una donna allenatrice. Ci sono persone che si arrogano il diritto di commentare e sparare a zero…senza conoscermi. Senza prendersi la briga di informarsi. Fatico a lasciarmi scivolare tutto addosso. A me fa male".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su