Coppa Italia, show a caccia di un padrone. Final 4 di trappole per Perugia e Trento
Bologna: alle 16.15 Sir Susa-Verona, poi Civitanova sfida l’Itas (18.30). La novità: massimo 15 secondi di pausa tra uno scambio e l’altro
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Kamil Semeniuk: Perugia è campione uscente in Coppa Italia e oggi pomeriggio incontra Verona nella prima semifinale
Sarà che la Coppa Italia è un po’ come il Festival di Sanremo, non sempre i grandi favoriti sono quelli che poi vincono. L’Unipol Arena ormai è diventata casa come l’Ariston, un posto fisso dove ogni anno ci si ritrova per la Final Four. Qui fu varata un’iniziativa purtroppo dismessa troppo presto per volontà dei club sull’altare degli incassi, il V-Day, finale scudetto in gara secca. Come può capitare solo a chi di idee ne ha tante, a volte si fa marcia indietro anche da quelle buone.
Ecco, la due giorni che inizia oggi è forse la cosa che più somiglia a un Superbowl del nostro volley maschile, anche se prima si giocheranno le semifinali e non sono rari i casi in cui la gara più equilibrata sia stata una del sabato. Sulla carta, Perugia da una parte (alle 16.15 contro Verona) e Trento dall’altra (18.30 contro la Lube) partono con mezzo giro di vantaggio soprattutto in termini di esperienza in queste gare che hanno un peso soprattutto psicologico diverso. Lorenzetti e Soli dirigono orchestre più abituate ad affrontare certe pressioni, anche se gli umbri sono reduci da due sconfitte e i trentini hanno mancato di poco il mondiale per club, sconfitti solo in finale dai brasiliani del Sada Cruzeiro fondato da emigranti parmigiani. Perugia ha quattro coccarde tricolori in bacheca, ma non avrà Plotnytskyi, Verona ha costruito sulle bordate del bomber rivelazione stagionale Keita ambizioni immediate e soprattutto future, oltre che il primo accesso della sua storia alla final four.
Trento e Civitanova invece si sono sfidate in semifinale anche in Brasile un mesetto fa, è una classica già disputata 101 volte e spesso in palio c’era qualche titolo. L’Itas di Coppe Italia ne ha vinte tre, la Lube torna tra le quattro dopo tre anni, ma è anche la più blasonata al via con sette primati nell’albo d’oro.
Insomma, oltre al solito laboratorio di idee per il futuro (panchine nello stesso lato del primo arbitro per agevolare le riprese tv, scambi accorciati con 15 secondi al massimo tra la fine di quello precedente e il servizio successivo), è un ballo con una debuttante e tre nobildonne mature che sanno benissimo come truccarsi per fare bella figura. Soprattutto sanno come si vince e sono abituate a programmare, anche se con filosofie diverse, e infatti per la Sir e per l’Itas non esserci domani sarebbe una delusione, per le altre due molto meno perché Medei ha per le mani un gruppo giovane (segnatevi il nome del regista Boninfante, ennesimo figlio d’arte) proiettato sul futuro.
In quello immediato, domani alle 15,15 (tutte le gare su Rai e Vbtv) qualcuno esulterà per la prima volta o riassaporerà un gusto ben noto e mai dimenticato. Scopriremo se si tratterà di una sorpresa da nuove proposte o del ritorno di un veterano.
Doriano Rabotti
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