Il profumo della vittoria sparso sul parquet. Così la Virtus e il suo popolo sognano l’A2
Bagno di calore e colore per la squadra che ha portato a casa gara uno della finalissima contro San Donà. Il Palas Allende non basta
Che bolgia. Che bellezza. La Smartsystem si aggiudica garauno della finale promozione, ma gli applausi vanno tutti al pubblico di Fano. In un Palas Allende gremito e festoso, la Virtus, trascinata da un entusiasmo pazzesco, batte per 3-1 il San Donà. Una partita nervosa che i veneti hanno approcciato meglio, andando ad aggiudicarsi ai vantaggi il primo set. Ma poi i padroni di casa si sono sciolti, dimostrando tutto il loro valore. E’ stata subito battaglia. I biancorossi hanno osato in battuta, gli ospiti difeso alla morte.
Qualche errore da ambo le parti, ma quando la posta in palio è così alta, anche i giocatori più esperti possono andare fuori giri. L’importante è tornare in carreggiata prima dell’avversario e il team del presidente Cennerilli l’ha fatto. E ancora una volta il campo amico resta imbattuto, un fortino conquistato dal "nemico" solo una volta quest’anno nella finale di Coppa Italia. Per il resto è rimasto inviolato per tutto il campionato e finora anche nei caldi playoff. Questa volta, nel primo atto della finalissima per salire in A2, capitan Raffa e compagni non hanno fallito, restando lucidi e compatti. E’ vero ancora la serie è tutta aperta, ma i virtussini hanno messo un bel mattoncino. Garadue si giocherà sabato prossimo, alle 18,30, in terra veneta. Già c’è il pullman pronto carico di tifosi. Ma a seguire i propri beniamini in trasferta ci saranno anche diverse auto. E da oggi coach Mastrangelo con il suo vice Roscini inizieranno a lavorare per preparare al meglio questo secondo atto di una sfida che ha già dimostrato di essere molto equilibrata.
"Le finali hanno un sapore particolare – dice il tecnico della Virtus –, ogni volta diverso, ogni volta da viverla fino in fondo". E non è così consueto vedere un regista segnare 11 punti. Partenio domenica pomeriggio l’ha fatto, vincendo meritatamente il premio di mvp dell’andata: "La squadra nel corso della partita è cresciuta – commenta l’alzatore della Smartsystem –, soprattutto nella correlazione muro-difesa e in battuta. Dopo le difficoltà iniziali, c’era un po’ di tensione era evidente, il gruppo si è sciolto, trovandosi. E da quel momento è cambiata musica". Alla fine tutti i compagni sono andati ad abbracciarlo, essendo stato il migliore di garauno: "Questo successo è merito di tutti, ma ora bisogna resettare, non abbiamo ancora fatto nulla, dobbiamo pensare al ritorno, là sarà davvero una battaglia".
Beatrice Terenzi
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