Innamorato di Milano

Parla Damiano Catania il nuovo libero alla corte di Piazza

di GIULIANA LORENZO -
3 ottobre 2023
Innamorato di Milano

Innamorato di Milano

Dovrà reggere il peso di gran parte della ricezione e non far rimpiangere Nicola Pesaresi. Non un compito semplice per Damiano Catania, da quest’anno libero dell’Allianz Milano. Il siciliano, classe 2001 come l’amico Porro, con cui è cresciuto, è voglioso di far bene. Il passato è da calciatore ma il futuro è ancora da scrivere: oltre il volley, Rocket, come lo chiamavano a Latina per via di un personaggio Marvel, studia Management dello sport e sogna di essere punto di riferimento a Milano e magari in Nazionale.

Cosa l’ha convinta di Milano?

"Il progetto è ambizioso, quest’anno giochiamo pure le coppe, c’è la Cev, è una squadra di alto livello. Non potevo dire no a una proposta così. Ha influito l’ambiente, la città che credo sia una delle più belle d’Italia e il palazzetto: l’anno scorso ho assaporato il calore del pubblico".

Com’è stato l’impatto?

"I primi giorni mi sono basato sul fattore umano: all’inizio eravamo pochi e manca ancora gente: pian piano arriveranno tutti, già pronti per la stagione per via di Europei e preolimpico, anche Piazza ci raggiungerà a metà ottobre (C.T dell’Olanda, ndr), ci sarà poco tempo, ma ci faremo trovare pronti".

Ha avuto modo di parlare con il presidente Fusaro? Ha sempre parole di riguardo per tutti, dice che Porro è il suo preferito...

"Sì, è una persona molto socievole, ti mette nella condizione di poter lavorare bene. È grazie a lui che questa realtà va avanti da anni. Avrò modo di conoscerlo anche durante la stagione e speriamo di entrare nelle sue grazie (ride, ndr), chi lo sa…".

Che significa giocare con Kaziyski?

"È un piacere e anche un onore. A differenza di altri, è di una umiltà imbarazzante. Non è scontato per chi ha vinto tutto come lui: poi, meglio averlo dalla nostra parte che dall’altra parte della rete".

Esclusi gli inizi, ha sempre cambiato squadra ogni anno…

"Vero, il lato positivo è che ho fatto tanta esperienza, ho potuto conoscere tanti ambienti nel mondo dell’A2 e adesso in A1. Vorrei riuscire a fermarmi e sposare un progetto per più anni, cosa che non fai quando cambi spesso. A Milano ho un contratto di due anni…".

In cosa può migliorare?

"Sono relativamente giovane, devo migliorare il più possibile su qualsiasi fondamentale e sul mio atteggiamento in campo. Ci lavoro tutto l’anno, non c’è una cosa in particolare. Voglio crescere sotto ogni punto di vista, per dare il massimo per la mia squadra. Non mi accontento di quello che ho, cerco di ottenere il meglio, sfruttando l’esperienza dei compagni".

È reduce dall’oro alle Universiadi e da un’estate in azzurro...

"È stata la prima estate in cui mi sono allenato con tutto lo staff della Nazionale di De Giorgi. Sono contento di quanto fatto. Le Universiadi sono state la ciliegina. Non ho fatto la VNL, proverò nei prossimi anni a riuscire a ottenere una convocazione nella Nazionale A".

Come si è avvicinato al volley?

"Facevo calcio da piccolino. Poi sono passato al volley grazie a mia sorella che giocava. Ho preso una scelta, dato che gli impegni scolastici non mi permettevano di fare entrambi gli sport, ho optato per la pallavolo. Per fortuna o per sfortuna chi lo sa, mi ha portato grandi soddisfazioni. La pallavolo è la mia carriera, la mia vita, ma non è stato facile. Sono dovuto andare via dalla Sicilia, e andare alla Materdomini in Puglia, dove sono cresciuto, ho fatto il mio primo salto di qualità. In Sicilia c’erano poche realtà: adesso c’è Catania in A, qualche anno fa, non c’erano team di Serie A, cosa che penalizzava i settori giovanili e il volley. Ho sempre fatto il libero con i più grandi, invece, nella mia annata, 2001 con le giovanili ho fatto lo schiacciatore e ho vinto ben due scudetti contro Paolo e lui solo uno contro me: lo scriva, mi raccomando!".

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