La versione del patron Giulianelli. "Playoff quinto posto? Mortificanti. Questa Lube è un’incompiuta»

Il patron Fabio Giulianelli analizza la deludente stagione della Lube Civitanova, attribuendo problemi caratteriali e mancanza di fiducia come cause principali. Conferma il ringiovanimento della rosa e il ritorno di Medei in panchina per costruire un nuovo gruppo vincente.

6 aprile 2024
"Playoff quinto posto? Mortificanti. Questa Lube è un’incompiuta"

"Playoff quinto posto? Mortificanti. Questa Lube è un’incompiuta"

È stato silente come non mai nel corso della stagione, evidentemente demoralizzato dal rendimento della squadra e adesso patron Fabio Giulianelli torna a parlare della sua Lube. Dopo anni di sogni e da sogno, sempre protagonisti e spesso vincitori, i biancorossi hanno deluso e l’amministratore delegato della grande azienda di cucine analizza le cause del flop, per lui in primis problemi caratteriali e mancanza di fiducia. E ci conferma quanto scriviamo da tempo, vale a dire che è alle porte il Medei-bis e che la rosa sarà ringiovanita.

Giulianelli, iniziamo dai Playoff 5°Posto (giovedì successo 3-1 su Modena), come vive queste gare “minori“ che dopo stagioni di Champions possono dare in premio la non esaltante Challenge Cup?

"Nessuno gioca per perdere ma la sera prima mi ero goduto semifinali Scudetto di grande tecnica e intensità e Civitanova-Modena di giovedì è stata un po’ una mortificazione".

Un girone utile per testare coloro che hanno giocato meno?

"In parte sì, ma non sono gare attendibili perché il giocatore vero lo valuti sotto stress, nelle partite in cui c’è grande tensione".

L’anno scorso aveva fatto una strigliata pubblica dopo gara2 contro Verona e la Lube (con l’utilizzo di Zaytsev ricevitore e Nikolov solo per l’attacco ndc) riemerse con prepotenza fino alla finale. Stavolta no, perché?

"Mi sono limitato a farla negli spogliatoi ma la cosa drammatica è che non è servito a niente".

Il bilancio di questa stagione è peggiore di quello precedente...

"Deludente e purtroppo si è intuito fin dall’inizio, la squadra non aveva la capacità di reagire e non trovava antidoti alle difficoltà".

Cosa è andato storto nella costruzione?

"La promiscuità tra senatori e giovani non ha funzionato, non c’è stata chimica. Una incompiuta".

Il prossimo anno conferma che la Lube sarà ancora più giovane?

"Sì. Prenderemo dei rischi con giocatori senza grande esperienza (Boninfante ndc) e ci saranno dei sacrifici in uscita (Zaytsev, De Cecco e al 90% Anzani ndc), ma è la strada giusta per completare il cambiamento e costruire con soli giovane un gruppo con mentalità Lube".

Dal punto di vista tecnico il nodo da risolvere è quello della ricezione o gli incastri tra italiani e stranieri?

"Il secondo".

Una nuova Lube che avrà una vecchia conoscenza come Medei in panchina?

"Sì, è l’uomo giusto. L’ho voluto io perchè serve un uomo Lube per questo progetto".

Cosa resta della seconda esperienza con Blengini?

"Siamo stati sempre protagonisti, peccato questo epilogo perdente. Ognuno fa le sue scelte, ma io avevo criticato l’essere dimissionario ad inizio stagione. Ha reso tutto più complicato, non ha potuto allenare le debolezze. La squadra ha avuto tanti blackout anche perché non c’è stata la giusta fiducia tra giocatori e apparato".

C’è chi mormora che dopo due stagioni senza successi e la bassa media-spettatori (7° posto), la proprietà non abbia più entusiasmo e voglia di investire…

"Non è così. Siamo la società con la proprietà più longeva, però bisogna anche capire quando è il momento di ricostruire per tornare in alto".

Andrea Scoppa

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