Lube, l’analisi di Blengini. "Positivo il test con Pineto I ragazzi hanno fatto bene»

Il coach biancorosso si è poi soffermato sulla prestazione del palleggiatore Thelle "Ci vuole tempo per costruire l’intesa, ma la strada imboccata è quella giusta".

3 settembre 2023
"Positivo il test con Pineto  I ragazzi hanno fatto bene"

"Positivo il test con Pineto I ragazzi hanno fatto bene"

Il giorno dopo il 3-1 con cui la Lube ha superato Pineto nel primo test pre-campionato, il tecnico dei biancorossi Gianlorenzo Blengini ha espresso il suo pensiero sull’amichevole civitanovese. Una partita che la Lube ha disputato priva dei nazionali e molto probabilmente sarà così per tutte le uscite che precederanno la SuperLega. I vicecampioni d’Italia venerdì si sono avvalsi di due atleti del vivaio come Cremoni e in piccola parte Giani e dell’innesto di diversi giovani stranieri che si stanno allenando all’Eurosuole Forum. Blengini si è soffermato in particolare sulla prova di Thelle. L’alzatore norvegese classe ‘99, ex Università di Hawaii, non sempre ha trovato l’intesa con i compagni ma è normale venendo da un altro mondo, da un’altra pallavolo e non conoscendo ancora i compagni. "Oltre al giusto atteggiamento in campo – ha esordito il coach– per noi contava mettere a frutto l’attività svolta finora. Credo che i ragazzi ci siano riusciti o almeno ci abbiano provato muovendosi bene. Nella pallavolo bisogna avere delle priorità e seguirle, proprio come ha fatto la squadra pur non avendo molto lavoro tecnico in corpo. Al di là del risultato, i primi test sono utili per aumentare il ritmo e trovare il gioco. L’intesa di Thelle? Quella che lui chiama ‘connection’ si costruisce con il tempo. Jakob sta lavorando nella direzione giusta per arrivare al tipo di pallavolo che cerchiamo. Il nostro palleggiatore deve confrontarsi con un gioco simile a quello che si sviluppa nei college americani, ma poi attaccante per attaccante c’è da trovare la giusta alchimia. Gli ho chiesto di usare molto i primi tempi perché è su quel tipo di intesa che poi si sviluppa il gioco. Dopo due settimane di preparazione non vanno fatti bilanci perché siamo ancora molto lontani, ma stiamo mettendo tanto lavoro sulle gambe. Dobbiamo allenarci con la testa, la stanchezza dev’essere controbilanciata dal giusto atteggiamento: la fatica non deve prevalere sulla volontà, il dolore per i carichi di lavoro non deve viziare applicazione e intensità. Quando il corpo risente del cumulo di lavoro si può perdere brillantezza, ma va allenata anche la parte mentale. Stare poco bene oggi aumenta le possibilità di star bene più avanti, quando conterà. La prossima settimana saremo ancora più stanchi. Dovremo procedere nello sviluppo dell’idea di gioco per poi accogliere gli altri ragazzi più avanti, quando arriveranno".

Andrea Scoppa

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