Lube, le note dolenti con Trento. Ora la ricezione è preoccupante, bisogna ritrovare il vero Zaytsev
Trento ha battuto Civitanova in un duello che serviva a capire se il divario tra le due squadre fosse stato colmato. La Lube ha commesso 25 errori e ha avuto una ricezione del 36%, mentre Trento ha dimostrato di essere una squadra equilibrata e robotica.
Per anni la Lube è stata la squadra più forte d’Italia, schiaffeggiando una Perugia che pareva migliore come nomi e ciò ha fatto sì che le ultime stagioni Civitanova sia stata presa come modello. Da maggio Trento si è presa il trono diventando il nuovo riferimento nazionale e il duello di domenica serviva anche per capire se il divario fosse stato colmato e a che punto era lo sviluppo della squadra di Blengini. Noi abbiamo visto una superlativa Itas, siamo tra coloro che giudicano il blitz come frutto della bravura dei gialloblù (dopo il tricolore più forti mentalmente) e secondariamente per limiti dei biancorossi. Trento ci ha impressionato per la capacità di sporcare gli attacchi, disinnescando Lagumdzija, con un muro attento nelle letture e granitico, inoltre ha difeso parecchio e ricevuto in modo magistrale. La Lube ha in squadra grandi battitori ma domenica erano poca cosa di fronte all’enorme efficacia di Laurenzano&c. Alla vigilia Blengini aveva elogiato il team di Soli definendolo il più equilibrato di tutti e in effetti aveva ragione. Trento è stata superiore in ogni voce statistica ma al servizio ha commesso più errori, quello che invece colpisce è il dato della ricezione, una differenza abissale tra il 36% della Lube e il 60% ospite, addirittura il doppio in quella perfetta: 25% a 49%. L’insegnamento che ha dato Trento è che col solo attacco non si va troppo lontano, la stessa Lube ha avuto il 62% nel secondo set ma l’ha perso come negli altri due in cui ha avuto sempre il 30%....Serve maggior qualità in ricezione. Civitanova poteva e doveva fare meglio. Finire a 17 e 16 punti due set, oltretutto in casa, è troppo poco e troppi invece sono stati i 25 errori complessivi. Da una parte si è vista una squadra equilibrata, quasi robotica, dall’altra una sfilacciata, con De Cecco costretto a correre lontano da rete o fare invasioni per "giocarla". Una squadra apparsa nervosa, come forse testimoniano anche i cambi, perché Blengini ha tolto quasi tutti i titolari e qualche sostituzione è parsa punitiva, vedi Nikolov che si è beccato 3 ace nel solo primo set e che ha riproposto in modo pesante il suo maggior difetto. E vedi Zaystev. Aveva cominciato bene nel nuovo-vecchio ruolo, invece da un mese è negativo e la cosa comincia ad allarmare. Ritrovarlo è fondamentale perché il progetto tecnico di quest’anno si basa molto sul suo spostamento a schiacciatore, rifacendo l’equilibratore (e il salvatore…) come dallo 0-2 nei quarti con Verona degli ultimi playoff.
Andrea Scoppa
Continua a leggere tutte le notizie di sport su