Out ai quarti dalla corsa al tricolore. Una Lube deludente e bocciata. A questo punto sarà rifondazione

La Lube Civitanova delude con l'eliminazione ai quarti playoff contro Monza. Responsabilità divise tra dirigenza, tecnico e giocatori per una stagione senza trofei e segnata da alti e bassi. Riflessione su una possibile rifondazione.

29 marzo 2024
Una Lube deludente e bocciata. A questo punto sarà rifondazione

Una Lube deludente e bocciata. A questo punto sarà rifondazione

La caduta degli dei. Premesso che la Lube ci aveva abituato fin troppo bene, la sconfitta 1-3 in gara5 dei quarti contro Monza è una bocciatura. Eliminata al primo turno playoff come non capitava dal 2015 e curiosamente c’era Blengini, ma da tecnico dei rivali di Latina. L’uscita contro la Mint fa male anche perché Civitanova aveva saputo recuperare da 0-2 e nella "bella" ha avuto dalla sua, oltre all’inerzia psicologica, anche il fattore campo. Invece stavolta la specialista delle rimonte ha toppato. Vero che Monza l’ha spuntata per dettagli (93-95 i punti totali dei team in gara5) e giocando meglio poche e cruciali azioni, ma è anche vero che è stata più costante ed equilibrata nella serie, mentre il "povero" Blengini ha dovuto spesso stravolgere i biancorossi. E comunque quando ha perso, Monza l’ha fatto al tie-break. L’eliminazione ha materializzato la seconda annata senza trofei, da ritenere fallimentare considerata la proverbiale fame di vittorie della proprietà. Di certo una stagione priva di miglioramenti. Rispetto al 2022-2023 infatti la Lube ha compiuto un passo in più solo in Champions, raggiungendo la semifinale dopo tre eliminazioni nei quarti. Altrimenti il percorso è stato identico: in Supercoppa finale persa; in Coppa Italia ancora out nei quarti; in regular season 4° posto. La scorsa stagione però, seppur ringiovanita e perdendo parecchi assi, la Lube aveva centrato una finale tricolore persa ma insperata.

Le responsabilità del flop sono ripartite tra dirigenza, tecnico e giocatori. Il dg Cormio è probabilmente il miglior uomo-mercato della Lega, è stato l’artefice principale delle sei finali di fila e ha dato alla società trofei in serie come non mai, ma stavolta si è mosso male. C’è stata un po’ di sfortuna in estate, vedi il problema cardiaco di Anzani (quella prima la fuga di Juantorena e l’erede di Simon, Isac, mai tesserato per la schiena) tuttavia non ha risolto il problema del numero degli italiani in campo, nonché quello della ricezione e Lagumdzija, il grande colpo, non ha fatto fare il salto di qualità. Nessuno è perfetto e vale anche per Blengini. Il coach per tutta la stagione non è riuscito a evitare che la squadra commettesse alti e bassi. Una Lube troppo in difficoltà in ricezione, non granitica a muro e poco lucida quando contava. Inoltre nessuno della panchina è stato veramente valorizzato.

Infine la squadra. De Cecco ha mani fatate ma non è un capitano che fa da collante. Yant è discontinuo, Zaytsev in fase calante in attacco e Lagumdzija è crollato nel momento topico. L’impressione poi è che il gruppo si sia un po’ smarrito/sgretolato complice le tante partenze che verranno ufficializzate. E a questo punto sarà rifondazione. Andrea Scoppa

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