Razzismo? Stop alle gare

La Fipav modifica le regole dopo il caso degli insulti ad Arasomwan

23 marzo 2024
Razzismo? Stop alle gare

Razzismo? Stop alle gare

Il razzismo porta a una svolta anche sotto la rete della pallavolo, anche se storicamente questo è uno sport che non ha avuto mai problemi su questo tema. Almeno fino a qualche settimana fa, quando il giocatore di Ravenna Martins Arasomwan ha subito insulti razzisti durante la partita di serie A2 contro Grottazzolina.

La Lega volley di serie A con il presidente Massimo Righi aveva subito condannato l’episodio, ieri la Federazione ha fatto un passo in più nel consiglio federale che si è tenuto a Taormina.

Il presidente Manfredi infatti ha firmato le variazioni alle ’norme organizzative’ all’interno della guida pratica, allo scopo di "prevenire e contrastare ogni forma o manifestazione espressiva di discriminazione".

Secondo le nuove disposizioni, sarà possibile in determinati casi "l’interruzione temporanea della gara e l’eventuale ripresa, solo nel caso cessino tali condotte", un provvedimento che allinea il volley a quello che già può succedere nel calcio.

Il fatto che fino a ieri non ci fosse stato bisogno di un intervento sulle regole dimostra che il volley è uno dei pochi ambienti sportivi di vertice dove il problema non è mai emerso in modo preoccupante, almeno finora. Ma ovviamente è necessario reagire alle prime avvisaglie per vincere quella che è prima di tutto una battaglia culturale.

Un altro provvedimento, oltre alla nomina come ambassador di Franco Bertoli, Maurizia Cacciatori, Eleonora Lo Bianco, Fabio Vullo e Andrea Zorzi. è stato deliberato dal consiglio fedeale nell’ambito dei progetti a responsabilità sociale: il periodo di copertura del fonto maternità in favore delle giocatrici in gravidanza e delle neomamme atlete, istituito nel 2022 dopo l’episodio che vide coinvolta la pallavolista Lara Lugli, è stato esteso a 12 mesi.

d. r.

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