Si presenta l’opposto Dirlic. "Alla Lube non si può dire di no. Sono nel Real Madrid del volley»

Il nuovo opposto della Lube, Petar Dirlic, parla delle sue prime impressioni e obiettivi con il club, sottolineando l'organizzazione e l'ambizione della squadra. Dirlic affronta anche il tema del dualismo con Lagumdzija e la sfida con il giovane alzatore Boninfante.

18 agosto 2024
"Alla Lube non si può dire di no. Sono nel Real Madrid del volley"

Il volto nuovo Petar Dirlic, opposto croato del 1997, contenderà il posto a Lagumdzija

In attesa di venire presentato ufficialmente a tifosi e media, probabilmente la prossima settimana, Petar Dirlic risponde per la prima volta alle domande del Carlino. Il nuovo opposto della Lube, atleta croato classe 1997, proveniente da Milano e destinato a mettere pressione a Lagumdzija per il ruolo da titolare, con un ottimo italiano fornisce interessanti risposte.

Dirlic, dopo dieci giorni di ritiro quali impressioni sta maturando sul mondo Lube?

"Ovviamente parliamo di impressioni perché i giorni sono pochi, ma è palese che mi trovo in un club che colpisce per la grande organizzazione sia per la parte sportiva che per rispondere alle esigenze di atleti ad esempio a livello logistico. Questa società sa fare le cose per bene e vanta tanti collaboratori".

Due anni fa è stato il vice cannoniere della SuperLega dietro a Lagumdzija, poi da Cisterna il passaggio alla più ambiziosa Milano dove ha perso il posto in sestetto ad opera di Reggers. Quale è il vero Dirlic?

"Ero io sia a Cisterna che l’anno scorso a Milano, purtroppo un infortunio mi ha fatto fare dei passi indietro ad inizio stagione e nel frattempo Reggers ha sfruttato lo spazio mostrando di essere un gran giocatore".

In effetti nella sua carriera di panchina ne ha fatta poca. Perché però ha scelto la Lube sapendo che corre questo rischio complice la presenza di Lagumdzija?

"Perché quando ti chiama la Lube non puoi dire di no, è il Real Madrid della pallavolo".

Non è che magari si creerà un dualismo con Adis?

"No perché ci conosciamo da anni, siamo amici. Inoltre credo che una squadra che vuole essere di vertice debba avere due giocatori per ruolo forti, guarda Perugia".

Per lei contratto annuale a Civitanova, come mai?

"Per me è normale, ho sempre firmato per una sola stagione".

Tornando ad argomenti più tecnici, l’anno scorso a Milano aveva Porro come alzatore, adesso alla Lube c’è il giovanissimo Boninfante che nei piani della società dovrebbe emergere proprio come il meneghino. Può farcela?

"Per ora non abbiamo giocato molto insieme perché il ritiro è più legato ad un lavoro atletico, però Mattia ha tanto talento e se gli verranno dati tempo e spazio potrà crescere ai livelli di Porro".

Andrea Scoppa

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