Super Egonu non basta L’Italia scende dal trono

Azzurre sconfitte in semifinale dalla Turchia di Santarelli, nonostante i 25 punti di Paola: domani la sfida per il terzo posto contro l’Olanda.

di DORIANO RABOTTI -
2 settembre 2023
Super Egonu non basta  L’Italia scende dal trono

Super Egonu non basta L’Italia scende dal trono

TURCHIA

3

ITALIA

2

(18-25, 25-23, 15-25, 25-22, 15-6)

TURCHIA: Karakurt 18, Gunes 11, Vargas 25, Baladin 7, Erdem 9, Ozbay, Orge (L), Aykac, Sahin 1, Kalac 1, Aydin 1, ne Sebnem, Akman, Cebecioglu. All. Santarelli.

ITALIA: Sylla 11, Lubian 11, Orro 1, Pietrini 17, Danesi 10, Antropova 4, Fersino (L), Bosio, Egonu 25, Degradi, Squarcini, Parrocchiale, ne Omoruyi, Nwakalor. All. Mazzanti.

Arbitri: Simonovic, Koustoulas.

Note: durata set 27’, 28’, 25’, 29’, 16’ tot. 2h05’. Turchia: 3 ace, 17 bs, 12 muri, 4 errori. Italia: 8 ace, 16 bs, 11 muri, 7 e.

di Doriano Rabotti

Se ne riparla a Parigi, probabilmente. Per ora vince sempre lui, sempre Daniele Santarelli, la nemesi dell’Italia: dopo aver vinto il mondiale con la Serbia e la Nations League con la Turchia, ieri ha detronizzato le azzurre, non più regine d’Europa.

Lo ha fatto al termine di una partita pazzesca, che meriterebbe un narratore epico, capace di descrivere cinque set passati sull’altalena delle emozioni tra gesta eroiche e grandi paure. Alla fine la spuntano le due gigantesse della Turchia, soprattutto la Vargas che fino all’anno scorso era cubana (e si spiega perché il bravissimo Giovanni Guidetti non abbia ottenuto gli stessi risultati alla guida della nazionale di Erdogan). È stata la tatuatissima opposta a decidere il match, anche se i punti sul tabellino sono gli stessi di una esemplare Paola Egonu, che Mazzanti ha lanciato con un cambio decisivo nel primo set e poi ha sempre confermato, al posto di una Antropova che a questi livelli è apparsa ancora inesperta.

La bella notizia per l’Italia è che la Egonu è tornata per davvero, anche se non è bastata. Benissimo anche la Pietrini, meno incisiva del solito capitan Sylla, ma se perdere brucia sempre, va riconosciuto a Mazzanti che la nuova Italia ridisegnata con la prospettiva di Parigi ha fatto una figura ben diversa da quella del gruppo che poco più di un mese fa contro la stessa Turchia non vide palla.

Questo a voler mettere sul piatto l’ottimismo della volontà. Perché poi onestà di cronaca impone di dire che l’Italia ieri si è fatta sfuggire una grande occasione, soprattutto nel finale del quarto set, quando ha sprecato un vantaggio prezioso. Poi nel tie-break non ha visto palla, un monopolio della Vargas. Ora, come al mondiale, al ct tocca ricostruire l’atteggiamento verso la finalina di domani alle 16 contro l’Olanda. Alle 19,30 Santarelli giocherà per l’oro contro la Serbia di Guidetti.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su